Il leader di Ankara replica al premier italiano che lo aveva definito "dittatore"
A una settimana di distanza dalle parole di Mario Draghi, che aveva definito Erdogan un “dittatore di cui però si ha bisogno”, arriva la dura risposta del presidente turco. Il premier italiano “è stato nominato”, “non eletto”, attacca il ‘Sultano’, che lo accusa di “totale impertinenza e maleducazione” e di aver “danneggiato” i rapporti, “nel momento in cui speravamo sarebbero arrivati a un buon punto”. La tensione torna a riaccendersi, dopo le tensioni diplomatiche, la condanna del ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu e di altri politici turchi mandati in avanscoperta in difesa del leader, e le voci fatte circolare di una sospensione della commessa a Leonardo da oltre 70 milioni di euro riguardante l’acquisto di dieci elicotteri d’addestramento AW169. Le scuse che Erdogan aveva fatto sapere indirettamente di aspettarsi non sono arrivate e per ora nessuna risposta da Palazzo Chigi.
Non ha mancato invece di schierarsi a fianco del premier la Lega, da sempre maldisposta nei confronti della Turchia e contraria a un suo ingresso in Ue. “Oggi più che mai sto con il presidente Draghi, la democrazia, la libertà, l’Occidente”, rimarca il leader del Carroccio Matteo Salvini. Gli fa eco il vice presidente del Senato Roberto Calderoli: “La verità fa male al sultano Erdogan che punto sul vivo dalle sincere parole del nostro premier Draghi, che lo ha definito dittatore dicendo appunto la verità, ha gettato la maschera con insulti e velate minacce diplomatiche. Ecco il vero volto del sultano, quello che da anni massacra curdi in Kurdistan e armeni in Nagorno Karaback, che vorrebbe mettere le mani militarmente sulla Libia e su Cipro, quello che ricatta l’Europa con la minaccia di farci invadere dai profughi siriani che tiene in condizioni disumane. Finalmente ha gettato la maschera e adesso vediamo il solito volto del tiranno”.
Anche il Pd, con la responsabile Esteri Lia Quartapelle, attacca Erdogan, le cui scelte “allontanano la Turchia dagli alleati e dai partner strategici. Anche oggi, punto nel vivo da Draghi, fa prevalere il rancore e pronuncia parole inaccettabili. La Turchia sarà più sola”. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa punge invece su un altro fronte apertosi dopo l’incidente diplomatico, “con la Turchia che ha provato a portarci via l’Europeo in risposta alle dichiarazioni del nostro premier, ma gli Europei si terranno nel nostro paese”. Mentre resta la ferita della questione libica, di interesse strategico per l’Italia, con Erdogan che ha incassato la visita ad Ankara del governo quasi al completo a pochi giorni dalla missione a Tripoli di Mario Draghi.
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