Gli agenti sparano gas lacrimogeni: decine di dissidenti arrestati
(LaPresse) La polizia birmana sta intensificando la repressione dei manifestanti che da giorni protestano contro il golpe militare in Myanmar. Gli agenti si sono schierati nelle due città principali mentre i dissidenti cercavano di riunirsi. La crisi nel Paese asiatico ha preso una svolta drammatica sulla scena internazionale venerdì 26 febbraio, quando l’ambasciatore birmano presso le Nazioni Unite, in una sessione speciale dell’Assemblea generale, ha dichiarato la propria fedeltà al governo eletto e spodestato di Aung San Suu Kyi e ha invitato il mondo a fare pressione sui militari per cedere il potere. Si sono registrati arresti a Yangon e Mandalay, le due città più grandi in cui i manifestanti scendono in strada ogni giorno per chiedere pacificamente il ritorno al potere di Aung San Suu Kyi e del suo governo. Dal giorno del golpe, più di 700 persone sono state recluse.
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