Salvini e Meloni sui social prendono le distanze dai dimostranti ma solo Toti scarica il tycoon

Dietrofront del centrodestra italiano su Donald Trump, a poche ore dall’assalto al Campidoglio che ha segnato una nuova data nella storia degli Stati Uniti d’America, la democrazia più forte del mondo. Durante la campagna elettorale sono state spese buone parole per il tycoon, il leader della Lega Matteo Salvini ha sfoggiato anche una mascherina brandizzata con la scritta “Trump 2020” e bandiera a stelle strisce. Oggi la condanna alla violenza di Washington da parte dei sostenitori di Trump è netta.

“Non entro nel merito di problemi che non sono politici, la violenza non c’entra con la politica. Mi sembra che la condanna della violenza sia arrivata dappertutto, anche Trump ha detto subito di tornare a casa – il commento di Salvini in un’intervista su 7 Gold – La violenza non è mai la risposta o la soluzione ad alcun problema, a Washington come a Pechino, a Istanbul o altrove”.

Passo indietro anche di Giovanni Toti, governatore della Liguria e fondatore del movimento Cambiamo! che affida ad un tweet il suo dietrofront: “Desolante spettacolo in America. In democrazia i risultati si accettano, anche se non si condividono. Avrei votato per Trump. Oggi mi tocca dire: sbagliando”, ammette il governatore.

E se Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, pochi mesi fa auspicava la rielezione di The Donald “da patriota” perché le politiche di Obama e Clinton avevano portato a “conseguenze disastrose sulla difesa dell’interesse nazionale italiano”, dopo l’invasione dei pro-Trump a Capitol Hill, oggi si rivolge al neopresidente eletto Joe Biden augurandogli buon lavoro su Facebook e sperando “che le violenze cessino subito come chiesto dal Presidente Trump”. Suscitando non pochi fastidi tra cui quello del dem Andrea Orlando che sempre attraverso i social ha risposto: “No onorevole Meloni, Trump non ha chiesto di fermare la violenza. L’ha suscitata prima invitando da presidente a partecipare alla manifestazione attorno al Campidoglio e poi fingendo di fermarla ed insistendo sulla balla delle frodi elettorali. Adesso è il momento della verità”.

Per qualcuno la sola condanna all’assalto non basta: “Salvini e Meloni non se la possono cavare solo invocando la fine della violenza a Capitol Hill. Serve una condanna netta, una presa di distanza senza ambiguità da Trump, che ha la responsabilità politica di un attacco gravissimo contro la democrazia americana, dice in un tweet il viceministro dell’Economia e delle Finanze Antonio Misiani.

 

 

 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata