Londra e Bruxelles non cedono sulle loro condizioni e l'uscita del Regno Unito dall'Ue senza accordo è un'opzione sempre più probabile

Torna l'ombra del No Deal nel Regno Unito. Il Primo Ministro Boris Johnson, parlando della Brexit, l'ha detto chiaramente: "A meno di un cambio radicale di approccio ai negoziati da parte dell'Unione europea, noi abbiamo deciso: si esce senza accordo, si esce con il No Deal". Il premier britannico ha espresso così la sua delusione per le conclusioni del vertice Ue di giovedì, che ha chiesto a Londra di fare le "mosse necessarie per rendere possibile un accordo", dopo che i progressi nelle aree chiavi "non sono stati sufficienti". Il governo inglese vorrebbe siglare con l'Unione Europea un accordo simile a quello che la lega al Canada, ma – ha continuato Johnson – "Mi sembra che abbiano abbandonato l'idea di un accordo commerciale. Andremo verso la soluzione australiana", che non ha un accordo commerciale globale con l'Ue. Un'uscita del Regno Unito senza accordo avrebbe un impatto negativo non solo sull'economia inglese, ma anche su quella dell'Ue, entrambe già vessate dalla pandemia da Covid19. Per ora, però, sia Bruxelles che Londra rimangono sulle loro posizioni e nessuno sembra voler cedere. 
I negoziati, però, andranno avanti a oltranza, sperando in un accordo dell'ultimo minuto prima del 31 dicembre, data in cui si concretizzerà ufficialmente la Brexit. Su Twitter, la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen ha commentato: "L'Ue continua a lavorare per un accordo, ma non a qualunque prezzo, come pianificato, il nostro team negoziale andrà a Londra la prossima settimana per intensificare questi negoziati".

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