I leader dei tre Paesi ospitati dal presidente Usa alla Casa Bianca
Alla Casa Bianca la firma sull'Accordi di Abramo dei leader di Israele, Emirati Arabi Uniti e Regno del Bahrein. "Giornata storica per la pace in Medioriente. Accolgo i leader di Israele, Emirati Arabi Uniti e Regno del Bahrein alla Casa Bianca per firmare accordi pietre miliari che nessuno pensava fossero possibile. Altri paesi seguiranno!" così su Twitter il presidente americano Donald Trump.
I palestinesi "arriveranno a un punto in cui vorranno unirsi all'accordo di pace" dopo che altri Stati aderiranno, aveva detto il tycoon intervistato da Fox&Friends a poche ore dalla firma a Washington. "Mi è stato detto che era una cosa impossibile", ha aggiunto Trump, "Invece di trattare con i palestinesi, abbiamo portato via i loro soldi. Abbiamo iniziato a trattare con altre persone. Si può avere la pace in Medio Oriente senza essere stupido e sparare a tutti e versare sangue nella sabbia".
Netanyahu: "Pace può porre fine a conflitto arabo-israeliano"
"Questa pace alla fine si espanderà per includere altri Stati arabi e può porre fine al conflitto arabo-israeliano una volta per tutte". Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu alla firma alla Casa Banca, pur evitando di fare riferimento direttamente al conflitto israelo-palestinese. "Conosco il prezzo della guerra", ha aggiunto Netanyahu in osservazioni identiche a quelle fatte dall'ex primo ministro Yitzhak Rabin durante la sua firma degli accordi di Oslo nel 1993, come rimarca Times of Israel, “il popolo di Israele conosce bene il prezzo della guerra. Conosco il prezzo della guerra. Sono stato ferito in battaglia. Un commilitone è morto tra le mie braccia. Mio fratello Yoni ha perso la vita mentre salvava ostaggi".
Ministro Emirati: “Sono qui per tendere e ricevere una mano di pace"
il ministro degli esteri degli Emirati Arabi Uniti Abdullah bin Zayed bin Sultan Al Nahyan. “Sono qui oggi per tendere una mano di pace e ricevere una mano di pace – ha detto – Oggi stiamo già assistendo a un cambiamento nel cuore del Medioriente, un cambiamento che invierà speranza in tutto il mondo".