Dopo una settimana nel Mediterraneo con 121 rifugiati a bordo Proactiva avverte Roma. Salvini: "Pronti a sequestrarla". La ong poi fa ricorso alla Procura dei minori. Il Viminale: "Nostra posizione non cambia"

Dopo  giorni trascorsi nel Mediterraneo in attesa di un porto sicuro con a bordo 121 migranti, l’imbarcazione Open Arms della ong spagnola Proactiva avvisa l’Italia. "Se la situazione a bordo si aggrava entreremo nelle vostre acque", dice la ong. Immediata la replica di Salvini: "Una provocazione, pronti a sequestrare la nave". La Open Arms si trova da 6 giorni in attesa di un porto sicuro e ha ricevuto il rifiuto da parte del governo maltese all'approdo, nonostante la richiesta di trovare una soluzione simile a quella raggiunta per la Alan Kurdi solo pochi giorni prima.

La nave si trova in acque internazionali (zona Sar maltese), e la posizione del governo italiano non cambia, anche a fronte del ricorso della ong alla procura dei minori. Lo si apprende da fonti del Viminale. E venerdì un colpo ad effetto da parte della Ong: "Una buona notizia, arrivano i viveri sul nostro rimorchiatore. Abbiamo un compagno speciale, un amico e soprattutto un attivista per i diritti umani, Richard Gere. #unportosicurosubito", si legge sul profilo di  Open Arms su Twitter.

La nave è spagnola e gli immigrati a bordo sono sotto la diretta responsabilità di Madrid, sottolineano dal dicastero guidato da Matteo Salvini, dove spiegano: "Non si comprende la richiesta alla magistratura italiana, a meno che la ong non voglia mettere in pratica l'ennesima provocazione per portare gli immigrati nel nostro Paese, magari dopo aver precostituito le 'condizioni di necessità'. Condizioni maturate dopo aver tenuto dei naufraghi in mare aperto per giorni e giorni, come fatto da Carola Rackete prima di speronare una motovedetta della Guardia di Finanza". 

 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata