Almeno 37 gli stranieri uccisi. Dietro la strage ci sarebbe un gruppo estremista islamico locale con supporto internazionale. Il capo della polizia di Colombo aveva emesso un allarme l'11 aprile

Sono 359 le vittime degli attentati di Pasqua in Sri Lanka. Il bilancio è salito dopo che diversi feriti sono morti a causa dei traumi riportati: tra loro, secondo l'Onu, anche 45 bambini di cui il più piccolo aveva solamente 18 mesi. Ed è arrivata anche la rivendicazione dell'Isis, tramite la sua agenzia di stampa di propaganda Amaq: "Coloro che hanno condotto l'attacco che ha preso di mira membri della coalizione a guida Usa e cristiani in Sri Lanka l'altro ieri sono combattenti dello Stato islamico". Almeno 500 persone sono rimaste ferite negli attacchi.Durante la notte, la polizia dello Sri Lanka ha effettuato nuovi raid arrestando altre 18 persone. Circa 60 persone sono state fermate dopo le esplosioni di domenica

Le foto degli attentatori – Dopo aver diffuso la rivendicazione tramite Amaq, lo Stato islamico ha pubblicato una foto degli attentatori e fornito una dichiarazione contenente i nomi di battaglia di sette persone, che viene affermato siano dietro "il benedetto attacco" che ha ucciso i cristiani nella loro "festa blasfema". Nello scatto sette di loro hanno il volto coperto, tre tengono in mano armi da taglio; un uomo di cui si vede il volto barbuto ha in mano anche un fucile d'assalto.

L'autenticità dell'imagine non può essere verificata in modo indipendente. La dichiarazione dell'Isis afferma che tre combattenti chiamati Abu Obeidah, Abu Baraa e Abu Moukhtar avrebbero attaccato gli hotel Shangri-La, Cinnamon Grand e Kingsbury. Altri tre, identificati come Abu Hamza, Abu Khalil e Abu Mohammad, avrebbero colpito tre diverse chiese a Colombo, Negombo e Batticaloa. Un settimo combattente, Abu Abdallah, avrebbe ucciso tre poliziotti in un attacco in un sobborgo di Colombo, dichiara l'Isis.

Gruppo estremista locale – Dietro la strage ci sarebbe un gruppo estremista islamico locale. Secondo il governo, le indagini si concentrano sul National Thowheeth Jama'ath (NTJ) e sul "sostegno internazionale" che il gruppo avrebbe ricevuto. Secondo il vice ministro della Difesa srilankese Ruwan Wijewardene, una prima indagine sugli attacchi mostra che si è trattato di una "rappresaglia per Christchurch", l'attentato del 15 marzo scorso nella città neozelandese dove cinquanta persone sono state uccise in attacchi a due moschee.

Nel gruppo NTJ si sa poco, ma documenti visti da AFP rivelano che il capo della polizia di Colombo aveva emesso un allarme l'11 aprile, avvertendo che "un'agenzia d'intelligence straniera" aveva segnalato che il gruppo stava pianificando attentati contro chiese e una sede dell'India. In precedenza, del gruppo estremista si era parlato solo per la vandalizzazione di statue buddiste. Si tratta della più grave violenza nel Paese dalla fine della guerra civile che coinvolse le Tigri Tamil.

Due fratelli musulmani, figli di un ricco commerciante di spezie della capitale, hanno avuto un ruolo centrale negli attentati. La polizia ha dichiarato che i due hanno condotto attentati kamikaze in due diversi hotel, facendosi esplodere mentre gli ospiti erano in coda per la colazione negli hotel Shangri-La e Cinnamon Grand Colombo. I terroristi intendevano colpire anche un quarto hotel, ma questo attacco è fallito.

Tra le vittime ci sono, oltre ai fedeli colpiti nelle chiese durante le celebrazioni della Pasqua, anche molti turisti, visto che sono stati presi di mira popolari alberghi. Almeno 37 gli stranieri da India, Regno Unito, Turchia, Australia, Giappone, Portogallo. Fra le vittime anche tre dei quattro figli del miliardario danese Anders Hogh Povlsen, proprietario del marchio di abbigliamento Bestseller e primo azionista di Asos.

Due esplosioni sono avvenute contro le forze di sicurezza impegnate nei raid di ricerca degli attentatori. Lunedì la tensione è rimasta altissima, anche a causa della nuova detonazione di una bomba a Colombo, mentre la polizia si preparava a disinnescarla. Lo scoppio non ha causato nuove vittime, ma ha ferito lievemente un cronista di Repubblica che si trovava sul posto. Inoltre, gli agenti hanno trovato 87 detonatori di bombe in una stazione dei pullman della capitale.

Ad annunciare lo stato d'emergenza "per consentire a polizia e altre forze di garantire la pubblica sicurezza" è stato il presidente, Maithripala Sirisena, precisando l'orario d'inizio alla mezzanotte locale di lunedì (le 20.30 italiane). Un nuovo coprifuoco è stato applicato dalle 20 locali di lunedì (le 16.30 italiane) sino a martedì pomeriggio, mentre il dipartimento di Stato Usa ha avvertito del rischio di nuovi attentati.

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