Il presidente della Commissione Ue Juncker categorico dopo il rinvio del voto al Parlamento britannico
Comprensione, ma non si rinegozia. La premier britannica Theresa May è stata accolta con questa risposta nelle capitali europee, dove ha organizzato un tour dell'ultimo minuto il giorno dopo aver posticipato il voto a Londra sull'accordo sulla Brexit, anche in vista del vertice Ue a 27 di giovedì.
La Camera dei comuni avrebbe dovuto votare martedì sera sul testo, ma il governo ha annunciato il rinvio e ha in seguito confermato che si terrà prima del 21 gennaio. Il vice ministro per la Brexit di Londra, Martin Callanan, in arrivo a Bruxelles ha dichiarato che il Regno Unito è in cerca di "rassicurazioni" sul fatto che il Paese "non resti intrappolato in via permanente nel backstop irlandese" e chiede garanzie "legalmente vincolanti".
L'Ue vuole essere d'aiuto, ma come? Se lo è chiesto a Bruxelles il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, in un tweet pubblicato dopo che May aveva incontrato il premier olandese Mark Rutte all'Aia e la cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino: "Lunga e franca discussione con la premier Theresa May in vista del summit sulla Brexit. Chiaro che l'Ue a 27 vuole aiutare. La domanda è come".
Nelle capitali, May ha raccolto la stessa risposta: chiarimenti sull'interpretazione dell'intesa sono possibili, nuovi negoziati non lo sono. Merkel è stata chiarissima in merito, parlando ai deputati della sua Cdu/Csu: "Non ci sono possibilità" di cambiare l'accordo, ha detto loro secondo fonti all'incontro del partito.
May affronta, a Westminster, lo scetticismo sul cosiddetto backstop e spera che le rassicurazioni dei leader europei possano convincere almeno i suoi Tory ribelli ad appoggiare l'accordo. "Qualsiasi esito tu voglia, qualsiasi relazione tu voglia in futuro con l'Europa, non c'è intesa disponibile che non contenga un backstop", ha detto a Bbc a proposito della clausola per evitare un confine irlandese rigido, per tutelare la pace seguita all'Accordo del venerdì santo. Ha anche aggiunto: "Non vogliamo che il backstop sia usato, e se lo sarà vogliamo essere certi che sarà temporaneo, sono queste garanzie che cercherò dai leader europei".
Prima di incontrarla, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker si è detto "sorpreso" dalla richiesta di nuovi colloqui, visto che i leader europei hanno già dato luce verde all'intesa nel summit straordinario del 25 novembre. Ha anche ribadito, parlando a Strasburgo, che si tratta del "miglior accordo possibile e l'unico possibile", sottolineando che "non c'è spazio per rinegoziare, ma di certo c'è la possibilità, se usata in modo intelligente, di altri chiarimenti e interpretazioni".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata