La decisione del premier Philippe per cercare di sedare le proteste degli ultimi giorni: "Nessuna tassa merita di mettere in pericolo l'unità della naziona". Il rialzo era previsto dal 1 gennaio. Uno dei principali attivisti: "Non siamo d'accordo, sabato nuova manifestazione"

Il governo francese fa un passo indietro sull'aumento delle tasse sul carburante, per tentare di placare le proteste dei Gilet gialli. Ma il movimento popolare non sembra soddisfatto e alcuni suoi leader promettono che scenderanno comunque in piazza nel fine settimana.

"Nessuna tassa merita di mettere in pericolo l'unità della nazione", ha detto il premier Edouard Philippe in un discorso televisivo, dopo aver ricevuto sindacati e politici locali. Ha presentato una serie di misure pensate per "riportare la pace e la serenità nel Paese", un piano d'uscita dalla crisi che comprende una moratoria di sei mesi sull'aumento delle tasse sui carburanti, il congelamento delle tariffe di gas ed elettricità nell'inverno e lo stop al rafforzamento dei controlli anti-inquinamento sui veicoli. "Bisognerebbe essere sordi" per non sentire "la collera" dei francesi, ha detto Philippe, mentre il ministro delle Finanze Bruno Le Maire ha previsto un mancato introito di 2 miliardi di euro nelle casse statali, rassicurando i partner europei sulle conseguenze. Come annunciato la settimana scorsa dal presidente, Emmanuel Macron, una vasta concertazione si terrà nei prossimi tre mesi, a partire dal 15 dicembre, ha confermato anche il primo ministro.

Dopo gli scontri violenti del fine settimana scorso, con saccheggi e incendi nel centro di Parigi, il governo ha tentato di avvicinare i Gilet gialli che protestano contro i piani sociali e fiscali del governo. L'obiettivo è evitare nuovi scontri e nuove violenze, dopo che dall'inizio delle proteste il 17 novembre quattro persone sono morte e centinaia sono rimaste ferite.

Il passo indietro del governo arriva dopo che Macron è stato accusato di condurre politiche favorevoli alle classi agiate e dopo che il suo esecutivo aveva promesso di non cedere. La fiducia dei cittadini nell'inquilino dell'Eliseo è in caduta libera: per un nuovo sondaggio è calato ancora del 6%, che precipitando al 23%. Le prime risposte dai leader dei Gilet gialli suggeriscono che la mossa di Parigi non basterà a placare le proteste, nonostante i blocchi ai depositi petroliferi di Brest e Lorient siano poi stati revocati.

Eric Drouet, camionista considerato tra gli iniziatori del movimento, ha detto a Bfmtv che sabato scenderà in piazza: "E' il solo mezzo per mostrare che la maggior parte dei Gilet gialli non è per nulla d'accordo con le misure annunciate e che la protesta continuerà sino a quando non ci sarà del vero cambiamento". Critica anche l'opposizione. A destra il vice presidente dei Républicains, Damien Abad, ha detto che le misure sono "troppo poco" e arrivano "troppo tardi". A sinistra per Ian Brossat, del Partito comunista, non è stato previsto "niente per migliorare la fine del mese, nulla sul salario minimo, sulle pensioni, sulla tassa sul patrimonio (Isf)".

Una nuova manifestazione è prevista per sabato, mentre decine di licei hanno creato una nuova fronda nel movimento. Il festival di musica elettronica Inasound è già stato rinviato per precauzione, così come due partite di Ligue 1, PSG-Montpellier e Toulouse-Lyon. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: