La decisione dopo le polemiche sui bimbi separati dai genitori fermati per essere entrati illegalmente negli Stati Uniti
Sotto pressione da giorni per la politica della 'tolleranza zero' al confine tra Usa e Messico, Donald Trump ha firmato il decreto che mette fine alla separazione delle famiglie di migranti che entrano illegalmente negli Stati Uniti.
La parole del presidente Usa sono giunte dopo che Paul Ryan, capogruppo dei repubblicani alla Camera Usa, aveva annunciato che domani, giovedì, avrebbe sottoposto al voto dell'aula un progetto di legge per fermare le separazioni dei bambini dai genitori. "Con la nostra legge, quando le persone saranno perseguite per avere attraversato illegalmente la frontiera, le famiglie resteranno unite durante tutta la procedura legale, sotto l'autorità della Sicurezza interna", ha dichiarato lo speaker della Camera bassa del Congresso, dove i repubblicani hanno la maggioranza. Anche su questo testo non ci sono tanti dettagli, se non che dovrebbe anche risolvere la questione dei Dreamers. Il progetto di legge dovrà poi passare al Senato, dove il Gop ha una maggioranza risicata, 51 contro 49, prima di ricevere il via libera del presidente.
L'amministrazione Usa è stata sommersa da una pioggia di critiche, nazionali e internazionali, dopo che è emerso che dal 19 aprile al 31 maggio, quindi in sole sei settimane, sono oltre 2.300 i bambini che sono stati separati dai genitori fermati per essere entrati illegalmente negli Stati Uniti, in virtù della nuova 'tolleranza zero'. Dopo la condanna dell'Onu di lunedì, oggi sono giunte nuove critiche internazionali. "Su quello che abbiamo visto negli Stati Uniti, le immagini di bambini che vengono trattenuti in quelle che sembrano gabbie sono profondamente scioccanti…questo è sbagliato", ha detto la premier britannica Theresa May. "Quello che succede negli Stati Uniti è inaccettabile" ed è "sbagliato", le ha fatto eco il premier del Canada, Justin Trudeau, parlando in occasione della Giornata del rifugiato. Mentre il segretario generale del Consiglio d'Europa, Thorbjørn Jagland, afferma che Trump non è più il "leader morale" del pianeta e "non può parlare a nome del mondo libero". Anche Bono Vox, il leader degli U2, si è espresso sul caso, definendo la politica migratoria di Trump "completamente contraria ai valori americani". "Immorale" l'aggettivo usato invece da Papa Francesco.
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