Il diciassettenne è stata arrestato. È entrato armato in una classe e ha aperto il fuoco
Uno studente ha ucciso almeno 10 persone, 9 compagni di scuola e un professore, in un liceo di Santa Fe, a sudest di Houston in Texas .Il il giovane è stato arrestato e un complice fermato, la polizia ha trovato alcune bombe sia all'interno sia all'esterno della scuola. "La scuola è stata evacuata – ha reso noto il distretto scolastico di Santa Fe su Twitter – e la polizia sta lavorando nell'area per disinnescarle".
Il ragazzo è entrato in una classe, alla vigilia della cerimonia dei diplomi, e ha aperto il fuoco, probabilmente utilizzando le armi di suo padre.
Il presidente americano, Donald Trump, ha inizialmente twittato: "Sparatoria in una scuola del Texas. Le prime notizie non sembrano buone. Dio benedica tutti!". Poi è intervenuto sulla sparatoria durante un discorso sulla riforma penitenziaria alla Casa Bianca, in cui ha parlato di "attacco orribile". Esprimendo "tristezza e dolore", ha proseguito: "Questo va avanti da troppo tempo. La mia amministrazione è determinata a fare tutto quel che è in suo potere per proteggere i nostri studenti, rendere sicure le nostre scuole, mantenere le armi fuori dalle mani di chi costituisce minaccia per sé, e per gli altri".
IL KILLER. Si chiama Dimitrios Pagourtzis il diciassettenne autore della strage: è un giocatore di football della squadra del liceo. Sui social viene condivisa la foto di una maglietta, nera con la scritta born to kill (nato per uccidere), che aveva comprato nei giorni scorsi. Diversi utenti hanno postato degli Screenshot dei profili del 17enne che contenevano messaggi pesanti.
ALTRI EPISODI SIMILI. L'ultima strage in una scuola degli Stati Uniti era stata quella del 14 febbraio scorso quando un giovane di 19 anni, Nikolas Cruz, aveva aperto il fuoco in un liceo di Parkland, in Florida, uccidendo 17 persone prima di essere arrestato. Gli studenti sopravvissuti avevano dato vita a un movimento per chiedere più controllo sull'accesso alle armi da fuoco, organizzando enormi manifestazioni di massa in tutto il Paese e facendo pressioni sui politici statali e federali. Avevano anche incontrato il presidente, che inizialmente sembrava aver aperto ad alcune richieste, poi si era concentrato sulla "necessità" di armare i professori delle scuole, e a inizio maggio è intervenuto alla convention della lobby delle armi National Rifle Association (Nra), dove ha sostenuto che "sino a quando sarà presidente, il diritto a possedere armi sarà garantito".
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