L'annuncio del presidente degli Stati Uniti, dal quale si dissocia l'Unione Europea
L'accordo del 2015 con l'Iran non ha portato la pace e gli Stati Uniti non avrebbero mai dovuto firmarlo. Ecco perché Donald Trump ha deciso di uscire dal trattato, che, a suo parere, non farebbe nulla per impedire lo sviluppo di armi nucleari e che anzi sosterrebbe il terrorismo. Verrano quindi ristabilite immediatamente le sanzioni economiche a Teheran "al massimo livello".
"L'America – ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti – non sarà tenuta in ostaggio dal ricatto nucleare dell'Iran" e "non consentiremo a nessun regime di minacciare morte all'America cedendo alle armi più mortali". "Annuncio che gli Stati Uniti si ritireranno dall'accordo sul nucleare con l'Iran. Fra qualche momento siglerò un memorandum presidenziale per dare il via alle sanzioni al regime iraniano. Istituiremo il massimo livello di sanzioni economiche", così il presidente Usa, Donald Trump, nel suo atteso discorso a Washington sulla sorte dell'accordo del 2015 sul nucleare iraniano.
Trump, che ha definito l'Iran uno Stato sponsor del terrorismo, ha ripercorso le tappe che lo hanno portato alla sua decisione: "A ottobre avevano annunciato che l'accordo doveva essere rinegoziato o concluso. Tre mesi dopo, il 12 gennaio, avevo ribadito queste condizioni e dissi con chiarezza che se l'accordo non fosse stato sistemato gli Usa non ne avrebbero più fatto parte. Negli ultimi mesi abbiamo parlato con gli alleati, compresi Francia, Germania, Regno Unito e i partner mediorientali". "Siamo uniti nella nostra comprensione della minaccia e nella convinzione che l'Iran non dovrà mai acquisire l'arma nucleare" e "dopo queste consultazioni mi è chiaro che non possiamo impedire un'arma nucleare iraniana in base alla struttura pessima dell'attuale accordo", ha dichiarato Trump, il quale ha definito l'accordo attuale "disastroso" e "orribile", dicendo che "non si sarebbe mai dovuto raggiungere" e "non ha mai portato pace né mai lo farà". Il presidente Usa ha detto poi ancora: "Un accordo costruttivo si poteva raggiungere facilmente all'epoca ma non è stato fatto. Al centro c'è una finzione gigantesca. Loro dicono che vogliono un nucleare pacifico, ma noi abbiamo le prove sicure che non è così"; a questo proposito Trump ha citato le accuse lanciate la scorsa settimana dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo cui Teheran ha un programma segreto per armi nucleari.
"Questo provvedimento manda un messaggio fondamentale, cioè che gli Usa non fanno più minacce vuote, ma quando faccio promesse le mantengo". A testimonianza del fatto che mantiene le promesse, Trump ha citato l'incontro il summit fra lui e il leader nordcoreano Kim Jong-Un, che si dovrebbe tenere entro i primi di giugno, e ha annunciato che "in questo momento il segretario di Stato Usa Mike Pompeo sta andando in Corea del Nord per preparare il mio incontro con Kim Jong-Un".
Donald Trump ha anche chiarito che "tutti i Paesi che aiuteranno l'Iran sul nucleare potrebbero essere fortemente sanzionati". L'Ue però ha subito dichiarato che intende preservare l'accordo sul nucleare iraniano. "Ci aspettiamo – sono state le parole dell'Alta rappresentante per la politica estera dell'Unione europea, Federica Mogherini – che il resto della comunità internazionale continui a svolgere il proprio ruolo per il bene della sicurezza collettiva". Mogherini ha poi mandato un messaggio a cittadini e leader iraniani: "Non lasciate che nessuno smantelli l'accordo, è uno dei più grandi risultati che la diplomazia abbia mai raggiunto e noi lo abbiamo costruito insieme". Mogherini, che si è detta "particolarmente preoccupata" dall'annuncio di Trump sull'introduzione di sanzioni a Teheran, ha dichiarato ancora che "l'Unione europea è determinata ad agire in linea con interessi di sicurezza e per tutelare i suoi interessi economici". "L'accordo con l'Iran è culmine di 12 anni di diplomazia e appartiene a tutta la comunità internazionale", ha detto.
Francia, Germania e Regno Unito confermano l'intento dell'Unione Europea, con una dichiarazione congiunta: "I nostri governi restano impegnati ad assicurare che l'accordo sia mantenuto, e lavoreranno con tutte le altre parti all'accordo per garantire che rimanga, anche tramite il proseguimento di benefit economici per gli iraniani che sono legati all'accordo". "Francia, Germania e Regno Unito si rammaricano per la decisione", ha scritto su Twitter il presidente francese, Emmanuel Macron, aggiungendo che "in gioco c'è il regime internazionale di lotta contro la proliferazione nucleare". "Lavoreremo collettivamente a un quadro più ampio, che copra l'attività nucleare, il periodo post 2025, i missili balistici e la stabilità in Medioriente, in particolare in Siria, Yemen e Iraq".
Gli fa eco il premieri italiano. "Accordo con #Iran va mantenuto. Contribuisce alla sicurezza nella regione e frena la proliferazione nucleare. L'Italia con gli alleati europei per confermare gli impegni presi", ha scritto su Twitter Paolo Gentiloni.
A sostegno degli Stati Uniti si schierano invece Israele e Arabia Saudita. "Israele sostiene totalmente la coraggiosa decisione di oggi del presidente Trump di respingere il disastroso accordo sul nucleare", così il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, commenta in un discorso televisivo l'annuncio. Mentre l'Arabia Saudita, rivale regionale dell'Iran e grande alleato degli Stati Uniti, ha diffuso un comunicato ufficiale tramite la tv di Stato Al-Ekhbariya. "Il regno sostiene e accoglie i passi annunciati dal presidente americano in vista di un ritiro dall'accordo sul nucleare", fa sapere Riyad.
Allarmato, invece, l'ex presidente degli Stati Uniti. "La decisione di mettere a rischio (l'accordo sul nucleare iraniano ndr.) Jcpoa senza alcuna violazione da parte dell'Iran è un grave errore", ha scritto Barack Obama in un lungo post su Facebook.
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