Atterrata nella valle dello Swat. È la sua prima visita nella regione dopo l'aggressione subita dai talebani

Malala Yousafzai è tornata per la prima volta nella città della valle pakistana dello Swat in cui fu attaccata dai talebani, che provarono a ucciderla sparandole contro sul bus mentre tornava da scuola. "Ho lasciato lo Swat con gli occhi chiusi e ora sono tornata con gli occhi aperti", ha dichiarato Malala, oggi 20enne ad Afp. Il riferimento è al fatto che subito dopo l'attentato del 9 ottobre del 2012, quando aveva 15 anni, dal momento che un proiettile l'aveva colpita alla testa fu trasportata fuori dal Paese in coma. I talebani l'avevano presa di mira per la sua campagna a favore dell'istruzione delle bambine. "Sono felicissima. Il mio sogno è diventato realtà. La pace è tornata nello Swat grazie ai sacrifici inestimabili dei miei fratelli e sorelle", ha detto la premio Nobel per la Pace parlando in quella che fu la sua scuola, fuori Mingora, città principale del distretto, dove è stata scortata dall'esercito pakistano.

Sul suo account Twitter, Malala ha pubblicato delle foto della valle dello Swat scattate da un elicottero: "Per me il posto più bello della terra", ha scritto. E poi ancora una foto con la famiglia: "Una gioia così grande vedere la mia casa natale, fare visita ad amici e mettere i piedi nuovamente su questo suolo", ha commentato ancora. Mingora è dove la famiglia di Malala viveva e dove la ragazzina frequentava la scuola quando subì l'attentato. Nella visita la giovane attivista per i diritti delle bambine era accompagnata dal padre, dalla madre e dai due fratelli.
 

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