Lo Zar: "La rielezione mostra fiducia e speranza". Nel 2012 aveva preso il 64% delle preferenze
Plebiscito alle urne per Vladimir Putin, che viene 'incoronato' presidente per la quarta volta e resterà così al potere sino al 2024. Una vittoria che era largamente prevista, e che arriva in un periodo di relazioni tese a livello internazionale, con il crescente isolamento di Mosca per l'avvelenamento di una ex spia russa nel Regno Unito e la pressione delle sanzioni americane. In piazza a Mosca dopo che i risultati parziali hanno evidenziato il suo trionfo,
Putin ha ringraziato e detto di vedere nel voto il segno della "fiducia e della speranza" dei russi, promettendo che continuerà a "lavorare duramente, in modo altrettanto responsabile ed efficace". Le autorità hanno detto di non aver rilevato irregolarità significative, ma opposizione e ong ne hanno denunciate migliaia. Con il 50% delle schede conteggiate, nei dati della Commissione elettorale centrale, Putin viene rieletto con il 75% delle preferenze.
Al secondo posto è arrivato il comunista Pavel Grudinin, con il 13,4% dei voti, seguito dal nazionalista e populista di destra Vladimir Zhirinovsky, con il 6,3%. Quarta la giornalista Ksenia Sobchak con l'1,4%, mentre sono rimasti sotto l'1% Grigory Yavlinsky, Sergei Baburin, Maxim Suraikin e Boris Titov.
Nessuno degli sfidanti costituiva una effettiva minaccia per Putin, mentre al principale leader dell'opposizione Alexey Navaly era stato vietato di candidarsi a causa di precedenti condanne. Se la vittoria di Putin era largamente annunciata, il risultato ottenuto è (se sarà confermato dai dati definitivi) maggiore del previsto e di quelli delle elezioni precedenti: nel 2012 Putin aveva registrato il 63,6%, nel 2004 il 71% e nel 2000 il 53%.
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