I numeri terribili delle sparatorie nei campus. Eppure la battaglia contro il facile acquisto delle armi non sfonda

La strage della Douglas High School di Parkland in Florida, ha portato a 18 il numero di sparatorie nelle scuole negli Stati Uniti nei primi due mesi del 2018, un fenomeno che le autorità sembrano impotenti da prevenire.

Un numero spaventoso che fa capire come la situazione sia ormai ai limiti della tollerabilità. In tutte le scuole degli Stati Uniti, ragazzi e ragazze svolgono continuamente esercitazioni per come comportarsi e reagire ad attacchi di questo genere  (definiti col gelido termine tecnico di "sparatore attivo") che sono ormai diventati una variabile "possibile" nella vita di una qualsiasi scuola di qualsiasi ordine e grado o università americana

Secondo il gruppo indipendente Everytown for Gun Safety, otto dei 18 episodi non hanno provocato feriti. Due erano tentativi di suicidio, e gli altri otto, veri e propri attacchi per ucccidere che non hanno raggiunto i livelli della strage di San Valentino solo per circostanze fortunate.

Il 23 gennaio, un ragazzo di 15 anni ha aperto il fuoco con una pistola all'inizio della giornata scolastica in una scuola superiore del Kentucky, uccidendo due studenti e ferendone altri.

Il giorno prima, un adolescente è stato ferito da un colpo sparato nella sua caffetteria della scuola in Texas. Lo stesso giorno, un proiettile ha sfiorato un ragazzo di 14 anni nel parcheggio di una scuola superiore di New Orleans.

All'inizio di gennaio, ci sono state sparatorie in Iowa, nello stato di Washington e in California. La frequenza degli incidenti ha finito per rendere quasi "routine" i casi che non provocano molte vittime.

Ma negli ultimi cinque anni, gli attacchi sono stati 291 e, purtroppo, in diversi casi il Paese e il mondo si sono trovati davanti a vere e proprie stragi con molte vittime innocenti.  Come quando il 14 dicembre 2012 Adam Lanza, 20 anni, ha ucciso 20 scolari e sei insegnanti alla Sandy Hook Elementary School di Newtown, nel Connecticut. 

Ogni incidente come quello di Parkland porta a richieste di leggi più severe sulla vendita e la proprietà delle armi da fuoco, ma gli attivisti dei diritti delle armi riescono regolarmente a bloccare i tentativi di rendere più difficile l'acquisto e il trasporto di armi anche da guerra..

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata