Il premier al vertice Ue di Bruxelles: "Le regole non sono optional". Unicef: "400 bambini annegati nel Mediterraneo nel 2017"
"Indisponibilità" di alcuni Paesi europei ad accettare le decisioni prese sulla questione migranti. E' il punto che più preoccupa il premier Paolo Gentiloni dopo il vertice Ue di Bruxelles sul tema. "Resta un'indisponibilità a nostro avviso inaccettabile di alcuni Paesi a rispettare le decisioni prese – ha detto – Per noi e' un punto di principio, non possono esserci delle decisioni optional da parte della Ue".
Di positivo, invece, "una convergenza unitaria sui passi avanti che sono stati fatti sul contrasto ai trafficanti di esseri umani". E sulla redistribuzione dei migranti? "Non ci siamo ancora, è lavoro che deve proseguire e non possiamo tradurlo in un avallo di chi dice non applichiamo le regole europee. E' stato molto chiaro che aperture a considerare un optional le regole europee sulle relocation di migranti non sono aperture condivise dall'Unione Europea". ha detto Gentiloni entrando al summit. "L'obiettivo deve essere quello di raggiungere un consenso, perché non sempre le decisioni prese senza consenso vengono rispettate. Il voto di maggioranza mi sembra un'arma estrema".
Unicef: 400 bimbi morti in mare – Solo quest'anno circa 15.000 bambini non accompagnati hanno raggiunto l'Italia via mare e secondo le stime dell'Unicef oltre 400 bambini sono morti nel Mediterraneo centrale nel tentativo di compiere questo viaggio, mentre in migliaia sono stati vittime di abusi, sfruttamento, schiavitù e detenzione mentre transitavano attraverso la Libia.
"Per innumerevoli bambini, la migrazione è sicura e regolare e aiuta loro, le loro famiglie e le comunità a crescere e trasformarsi", sottolinea Ted Chaiban, direttore dei programmi dell'Unicef, "ma esiste un'altra realtà per milioni di bambini in cui la migrazione è molto pericolosa e non compiuta per scelta. La rotta del Mediterraneo centrale è un esempio significativo, in cui migliaia di bambini vulnerabili rischiano le loro vite ogni anno per raggiungere l'Europa perché non sono disponibili per loro percorsi migratori sicuri e regolari".
"Durante il prossimo anno – sottolinea l'Unicef – si terranno delle negoziazioni e verrà adottato il Global compact per le migrazioni, un accordo intergovernativo di riferimento che coprirà tutte le dimensioni delle migrazioni internazionali. È un momento in cui i Paesi devono concordare delle azioni che supporteranno i bambini migranti in linea con la Dichiarazione di New York sui rifugiati e i migranti e la Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza".
Fra le negoziazioni in corso in merito al contenuto del Global compact, l'Unicef ha continuato a invitare gli Stati membri a includere i diritti, la protezione e il benessere dei bambini sperduti, sradicati, come impegni centrali nel testo finale. "Le migrazioni, specialmente per i bambini, non devono essere pericolose", aggiunge Chaiban, "le politiche, le pratiche e i comportamenti che espongono i bambini migranti a pericoli possono e devono cambiare – il 2018 è il momento per farlo e il Global compact per le migrazioni è un'opportunità".
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