Da Cina e Russia un piano per disinnescare la crisi. La Mogherini convoca il comitato di sicurezza. Merkel: "Fermare escalation provocazioni"
"Le soluzioni militari sono ora totalmente al proprio posto, pronte e cariche, dovesse la Corea del Nord agire in modo imprudente. Speriamo che Kim Jong Un trovi un'altra via!". Lo ha scritto su Twitter il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, facendo riferimento alle minacce di Pyongyang di colpire l'isola di Guam, nel Pacifico. "– "Se Pyongyang dovesse attaccare Guam o un altro territorio che sia statunitense o alleato degli Usa, se ne pentirà amaramente e in fretta. Spero che capiscano a pieno la gravità di ciò che ho detto – ha aggiunto più tardi Trump parlando ai giornalisti nel New Jersey – Le mie parole sono molto facili da comprendere",
Military solutions are now fully in place,locked and loaded,should North Korea act unwisely. Hopefully Kim Jong Un will find another path!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 11 agosto 2017
Il rischio di un conflitto militare legato alla Corea del Nord è molto alto e Mosca è profondamente preoccupata dalle minacce che Pyongyang e Washington si stanno scambiando. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov. Lavrov ha annunciato che Pechino e Mosca hanno un piano per disinnescare la crisi legata alla tensione e alle minacce tra Corea del Nord e Stati Uniti. Esso prevede, ha spiegato, che da un lato Pyongyang congeli i test missilistici, dall'altro che Usa e Corea del Sud fermino le loro esercitazioni congiunte.
L'Unione Europea – Si muove anche l'Unione Europea. L'Alta rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri, Federica Mogherini, ha convocato per lunedì una riunione straordinaria del comitato di sicurezza Ue per affrontare la questione della Corea del Nord e pianificare i "prossimi passi". La decisione è stata presa a seguito delle riunioni tenute a Manila a margine del Forum regionale dell'Asean con il segretario di Stato degli Stati Uniti, Rex Tillerson, e i ministri degli Esteri della Corea del Sud, Kang Kyung-Wa, della Russia, Sergey Lavrov, della Cina, Wang Yi, dell'Australia, Julie Bishop.
Angela Merkel – Anche per la cancelliera tedesca Angela Merkel la strada dello scontro è da escludere a priori: "Non vedo alcuna soluzione militare per questo conflitto, vedo la necessità di continuo lavoro al Consiglio di sicurezza Onu, così come stretta collaborazione tra i Paesi coinvolti, specialmente Usa e Cina. Una escalation della retorica è la risposta sbagliata".
L'Onu – E anche l'Onu, attraverso Stephane Dujarric, portavoce del segretario dell'Onu Antonio Guterres, fa sentire la sua voce con un invito alla de-escalation: "Questo è chiaramente il momento per tutte le parti di concentrarsi su come abbassare le tensioni. La tabella di marcia per il ruolo delle Nazioni Unite è la risoluzione del Consiglio di Sicurezza che il segretario generale ha accolto", ha detto Dujarric, riferendosi alla misura approvata all'unanimità sabato scorso per chiedere la fine dei test missilistici di Pyongyang. "Il segretario generale ha chiaramente condannato i lanci di missili della Corea del Nord, ma la nostra attenzione deve essere sulla diplomazia e sulla de-escalation", ha detto il portavoce Onu.
Canali diplomatici – Ci si muove anche dietro le quinte. Secondo l'Associated Pres, gli Stati Uniti sono impegnati da mesi in comunicazioni tramite un canale diplomatico. l'AP precisa che i colloqui hanno coinvolto l'inviato Usa per le politiche nordcoreane, Joseph Yun, e un alto diplomatico nordcoreano alle Nazioni unite, Pak Song Il.
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