Il mezzo è stato pilotato dal poliziotto Oscar Perez, che si è dichiarato in rivolta contro il presidente / VIDEO
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha affermato oggi che un elicottero ha attaccato la Corte suprema con lancio di granate. Per il leader del Venezuela si tratta di un attacco da parte di terroristi per un colpo di stato. "Presto cattureremo coloro che sono dietro a questo attacco terroristico armato contro le istituzioni del Paese", ha detto Maduro.
Le immagini dell'attacco con l'elicottero si sono diffuse sui social. Secondo fonti ufficiali, dall'elicottero sono state sganciate quattro granate sulla Corte suprema, dove erano riuniti dei giudici, e 15 colpi sono stati sparati sul ministero dell'Interno, dove decine di persone erano raccolte per un evento. Non ci sono notizie di feriti. "Avrebbero potuto causare decine di morti", ha detto Maduro. In una nota, il governo comunica che l'elicottero appartiene alla polizia scientifica ed è stato rubato dal poliziotto Oscar Perez, che ha pilotato il velivolo e poi, in un video postato sul suo account Instagram, si è dichiarato in rivolta contro Maduro sostenendo che sia in corso un'operazione per il ripristino della democrazia. Nel filmato Perez, a volto scoperto, è circondato da uomini a volto coperto: sostiene di rappresentare una coalizione di funzionari di esercito e polizia, nonché civili, che si oppongono al governo, che definisce "criminale"; inoltre chiede le dimissioni di Maduro e di indire nuove elezioni. "Questa lotta è contro un governo vile. Contro la tirannia", ha detto. In alcune immagini diffuse sui social network e sui media locali si vede Perez che sventola dall'elicottero uno striscione su cui si legge 'Libertà' e '350', numero che si riferisce all'articolo della Costituzione che dà al popolo il diritto di opporsi a un governo non democratico. I media locali riportano che Perez avrebbe recitato nel film d'azione 'Suspended Death' del 2015 (che avrebbe anche co-prodotto), nei panni di un agente di intelligence che salvava un uomo d'affari rapito.
Contro il presidente Maduro, 54enne, le proteste vanno avanti da circa tre mesi; i suoi oppositori considerano il ministero dell'Interno un bastione della repressione e odiano la Corte suprema per la sua serie di pronunciamenti in appoggio del potere presidenziale. Da aprile nelle proteste sono morte almeno 75 persone, mentre centinaia sono i feriti e gli arrestati. I manifestanti chiedono elezioni generali, misure per alleviare la crisi economica, la liberazione delle centinaia di attivisti dell'opposizione dal carcere e l'indipendenza dell'Assemblea nazionale, cioè il Parlamento. Il presidente, dal canto suo, sostiene che stiano attuando un colpo di Stato contro di lui incoraggiati dal governo degli Stati Uniti, che secondo le sue accuse sono ansiosi di prendere il controllo delle riserve petrolifere del Venezuela, le più grandi al mondo.
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