In Francia sconfitta l'ultradestra di Marine Le Pen, astensione e schede bianche da record

Emmanuel Macron sarà il nuovo presidente francese, mentre dalle urne esce sconfitta l'ultradestra di Marine Le Pen. Ma se questo ballottaggio segna l'ingresso all'Eliseo del più giovane capo dello Stato della storia moderna della Francia (Macron ha 39 anni), segna anche il record di schede bianche e nulle, nonché quello di astensione. I dati definitivi diffusi dal ministero dell'Interno dicono che il candidato europeista di centro ha ottenuto il 66,06% delle preferenze, con un record dell'11,5% di schede bianche o nulle, e un'astensione del 25,38%. Il passaggio di consegne fra il presidente francese ancora in carica François Hollande e il presidente eletto Emmanuel Macron si terrà domenica alle 14 all'Eliseo. Lo ha annunciato lo stesso Hollande, che parlando alla stampa francese a margine delle commemorazioni del 72esimo anniversario della capitolazione della Germania nazista, dove era presente con Macron, si è detto "molto emozionato" in vista dell'avvicendamento.

IN DIFESA DI FRANCIA E EUROPA Nel suo discorso subito dopo la vittoria, Macron ha promesso che "difenderà la Francia, i suoi interessi vitali e la sua immagine", e "difenderà l'Europa, perché è la nostra civilizzazione a essere in gioco, il nostro modo di essere liberi". A proposito dell'Ue, ha anche promesso "di rafforzare il legame tra l'Europa e i suoi cittadini".  "Conosco che le divisioni della nostra nazione che hanno portato alcuni a un voto estremo. Conosco la collera, i dubbi, l'ansia che alcuni hanno espresso – ha assicurato Macron rivolgendosi ai francesi -. È mia responsabilità ascoltarvi, lottando contro tutte le forme di illegalità, garantendovi sicurezza, garantendo l'unità della nazione". Proprio citando la "grande responsabilità" che affronterà nei prossimi anni, ha ringraziato il presidente uscente François Hollande (di cui è stato ministro dell'Economia), il quale ha poi commentato, prima di chiamarlo al telefono: "L'ampia vittoria di Macron conferma che una gran maggioranza dei nostri concittadini ha voluto unirsi attorto ai valori della Repubblica e chiarire il suo impegno sia con l'Unione europea sia l'apertura della Francia verso il mondo". Macron ha promesso di ascoltare tutti i francesi, dicendo di capire "la collera, i dubbi, l'ansia che alcuni hanno espresso" votando Le Pen. E quando più tardi ha parlato ai sostenitori nella spianata del Louvre, dove è entrato sulle note dell'Inno alla gioia, ha aggiunto: "Farò tutto il possibile nei prossimi 5 anni perché non ci sia più alcuna ragione per votare l'estremismo". Ha inoltre fatto appello ai propri sostenitori perché la mobilitazione prosegua in vista delle legislative di giugno, invocando la "costruzione di una vera maggioranza, forte, di cambiamento".

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SOSPIRO DI SOLLIEVO UE La vittoria di Macron è stata salutata con un sospiro di sollievo da molti leader europei, che temevano la vittoria dell'estrema destra. Il primo a commentare è stato il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, twittando: "Felice che i francesi abbiano scelto un futuro europeo. Insieme per un'Europa più forte e più giusta". Gli ha fatto eco il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk: "Congratulazioni al popolo francese per aver scelto la Libertà, l'Uguaglianza e la Fraternità e per aver detto no alla tirannia delle fake news". Dall'Italia, il premier Paolo Gentiloni ha parlato di "una speranza che si aggira per l'Europa", mentre Steffen Seibert, portavoce della cancelliera Angela Merkel, di "una vittoria per un'Europa forte e unita e per l'amicizia franco-tedesca". E proprio in nome di questo 'asse', l'entourage di Macron in serata ha fatto sapere del primo suo contatto con un leader europeo: c'è stata una telefonata tra Macron e Merkel, in cui il neoeletto ha confermato che presto andrà in visita a Berlino.  La prima visita all'estero di Macron sarà a Berlino. È quanto ha riferito l'eurodeputata Sylvie Goulard, che ha sostenuto Macron, all'emittente CNews. 

LE PEN: ORA FN DEVE RINNOVARSI Marine Le Pen ha ammesso la sconfitta, ma ha rivendicato un "risultato storico e di massa" con cui "i francesi hanno scelto un'alleanza di patrioti come prima forza all'opposizione", guardando alle imminenti legislative, e ha invitato tutti "i patrioti" a unirsi. "Il Front National ora deve rinnovarsi", affrontare "una trasformazione per creare una nuova forza politica che sia all'altezza delle necessità del Paese", ha detto. E il vice presidente, Florian Philippot, ha dichiarato poco dopo che il partito cambierà nome. Un annuncio che non è piaciuto a Jean-Marie Le Pen, padre della candidata sconfitta, fondatore del partito e da esso espulso nel 2015, il quale ha contestato che ciò possa accadere.

IL REBUS DELLE LEGISLATIVE Con uno sguardo alle legislative è stato pronunciato anche il commento del candidato della sinistra radicale al primo turno, Jean-Luc Mélenchon, molto criticato per non essersi unito all'appello trasversale del mondo politico al voto pro-Macron in funzione anti estrema destra. "Chiedo ai 7 milioni di persone che si sono uniti attorno al programma con cui ero candidato di mobilitarsi e restare uniti" in vista del voto di giugno, ha detto, perché "la nostra resistenza può vincere la battaglia". Il programma di Macron "è noto, è la guerra contro le conquiste sociali e l'irresponsabilità ambientale", ha aggiunto.

Al primo turno, lo scorso 23 aprile, Macron aveva ottenuto il 24,01%, pari a 8.656.346 voti, contro il 21,30% di Le Pen, pari a 7.678.491 voti. L'astensione era stata del 22,23%. In serata, una volta appresi i risultati, in un video pubblicato su YouTube Macron ha annunciato che lascia la presidenza del suo movimento En Marche!, invitando i militanti a impegnarsi in vista del prossimo appuntamento chiave, cioè quello delle legislative che si terranno i prossimi 11 e 18 giugno. Oggi è atteso che Macron compaia a fianco dell'attuale presidente François Hollande alle commemorazioni dell'8 maggio, data in cui si celebra la resa della Germania nazista e la vittoria delle forze alleate nel 1945, che segnò la fine della Seconda guerra mondiale in Europa.
 

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