Approvato un secondo emendamento al progetto di legge: ora il testo dovrà tornare alla Camera dei comuni
La Camera dei Lord britannica ha approvato un nuovo emendamento al progetto di legge sulla Brexit, che dà il potere al Parlamento di porre il veto al futuro accordo per l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea. L'emendamento è stato approvato con 366 voti a favore e 268 contrari.
Questa è la seconda volta che il governo della premier Theresa May va sotto alla Camera dei Lord su questa legge: lo scorso 1° marzo i Lord avevano già approvato un altro emendamento, quello per garantire i diritti dei cittadini comunitari che vivono nel Regno Unito prima dell'uscita del Paese dall'Unione europea. Adesso il testo tornerà alla Camera dei comuni, probabilmente la prossima settimana, in virtù di quel procedimento che è noto come ping-pong: qui la maggioranza conservatrice avrà l'opportunità di ribaltare le modifiche introdotte dai Lord.
L'esecutivo di May precedentemente aveva espresso l'intenzione di sottoporre a votazione l'accordo che firmerà con l'Ue dopo i due anni di negoziati previsti dall'articolo 50 del Trattato di Lisbona. Tuttavia il parlamentare indipendente David Pannick, che ha presentato l'emendamento, sostiene che la legge sulla Brexit debba assicurare per iscritto che questo voto si terrà; e per questo la modifica approvata oggi specifica che la pronuncia del Parlamento britannico sulle condizioni dell'uscita dall'Ue deve avvenire prima che l'accordo venga sottoposto al voto dell'Europarlamento. L'emendamento richiede inoltre il via libera delle due Camere britanniche per attuare il divorzio dall'Ue nel caso in non si dovesse trovare un accordo con Bruxelles nel corso dei negoziati. "Questo emendamento assicura per legge l'impegno del governo a garantire che il Parlamento sia l'ultimo custode della sovranità nazionale. Assicura che il Parlamento ha un ruolo chiave per determinare il futuro che erediteranno le prossime generazioni", ha detto nel dibattito l'ex vice premier tory Michael Heseltine, noto europeista.
May aspetta che la legge torni la prossima settimana alla Camera dei Comuni, dove gli emendamenti approvati dai Lord possono essere ritirati, e poi che la Camera dei Lord dia il suo ok finale al progetto. Successivamente la regina Elisabetta darà l'ultimo via libera. La premier britannica aveva in programma di comunicare a Bruxelles l'attivazione dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona già questa settimana, ma gli emendamenti introdotti dai Lord hanno allungato l'iter parlamentare della legge che darà a May il potere costituzionale per avviare formalmente il processo della Brexit notificando la decisione all'Ue.
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