È di 25 morti, fra cui due bambini e quattro donne, il bilancio dei bombardamenti aerei che hanno colpito le città di Orm al-Kobra e Kafar Halab, nella provincia siriana di Aleppo, nonché le campagne occidentali e sudoccidentali della provincia. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani, precisando che 16 delle 25 vittime sono civili e che ci sono anche numerosi altri feriti. Secondo lo stesso Osservatorio sono 442 i civili morti ad Aleppo dall'inizio dell'escalation di violenza cominciato lo scorso 31 luglio; fra le vittime ci sono 97 minorenni e 54 donne. Oltre 270 civili hanno perso la vita nei bombardamenti aerei di Siria e Russia contro le zone in mano ai ribelli ad Aleppo e nei dintorni.

Ieri sera è morto il fratello di Omran, il bambino siriano la cui immagine è diventata il simbolo delle sofferenze ad Aleppo. Lo hanno fatto sapere attivisti sul posto, citati dai media internazionali, mentre Caroline Anning di Save the Children ne ha dato notizia su Twitter. Il piccolo Ali Daqneesh, di 10 anni, era rimasto ferito mercoledì assieme al fratellino Omran e al resto della famiglia, quando un attacco aereo aveva ridotto in macerie l'edificio in cui vivevano. Ali era stato portato in ospedale assieme ai familiari, ma è morto oggi a causa delle ferite riportate. L'ong britannica Solidarity Campaign ha confermato il decesso, parlando di "crimine di guerra". In un'intervista al britannico Telegraph, il padre dei bambini ha raccontato che il figlio maggiore Ali stava giocando con degli amici nella strada, al momento del raid. Lui, invece, si trovava seduto su un divano vicino a Omran, con la moglie, un altro figlio e due figlie nell'appartamento al primo piano. "E' molto doloroso guardare i tuoi figli cadere di fronte ai tuoi occhi", ha detto.

RIBELLI PREPARANO ATTACCO DA TURCHIA. Intanto centinaia di ribelli siriani si stanno preparando a lanciare nei prossimi giorni in Siria un'offensiva dal territorio turco per riprendere la città di Jarablus, in mano allo Stato islamico, che si trova vicino al confine turco. Lo riferisce un alto funzionario dei ribelli siriani. Si tratta di gruppi di ribelli che combattono sotto il cartello dell'Esercito siriano libero e sono sostenuti dalla Turchia.

FRANCESE FERMATO IN BULGARIA: ANDAVA IN SIRIA. Un francese di 19 anni è stato fermato in Bulgaria perché si sospetta che stesse provando a recarsi in Siria per arruolarsi tra le file dei jihadisti, reato per il quale era già stato condannato quando era scappato due anni e mezzo fa con un amico (entrambi erano minorenni). Ayoub, questo il nome del giovane, originario di Tolosa, stavolta è passato dalla Spagna e poi ha utilizzato la cosiddetta rotta dei Balcani per provare ad arrivare in Siria. In Bulgaria, secondo quanto riferisce la testata 'La Dêpeche du Midi', la polizia ha segnalato la sua presenza ai servizi segreti francesi. La direzione generale della sicurezza interna (Dsgi) lo aveva schedato per i suoi legami con i salafiti di Mirail, il quartiere popolare di Tolosa in cui viveva e da cui proveniva anche il jihadista Mohamed Merah, che Ayoub ammirava. La storia di Ayoub è diventata nota in Francia dopo che a gennaio del 2014, all'età di 16 anni, era fuggito dal liceo con un compagno più piccolo di un anno per andare a Raqqa, roccaforte dell'Isis in Siria. Tre settimane dopo la fuga erano ritornati dalle famiglie, pare delusi dall'esperienza. Ai giudici i due avevano raccontato di essere stati adescati su interne

 

 

 

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