Ancora paura negli Stati Uniti: assassino era ex marine afroamericano. Il presidente Obama: Un attacco vile e ingiustificabile

Torna di nuovo a scorrere il sangue a Baton Rouge, in Louisiana. Ieri si è verificata una sparatoria e tre poliziotti sono rimasti uccisi a colpi d'arma da fuoco. Altri tre sono rimasti feriti dall'assalitore, morto dopo essere stato colpito. L'uomo, che ha aperto il fuoco il giorno del suo 29esimo compleanno, sarebbe Gavin Long, afroamericano nato a Kansas City, nel Missouri, ex marine congedato con onore nel 2010 col grado di sergente. Secondo alcuni testimoni era totalmente vestito di nero durante l'attacco, avvenuto vicino al commissariato di polizia. Non è chiaro se abbia agito da solo o con altri due, poi fuggiti. Due persone sarebbero infatti state fermate dalle autorità.

La tensione è altissima dopo la morte di due afroamericani per mano della polizia, con proteste in tutto il Paese. Martedì 5 luglio il 37enne Alton Sterling vendeva cd fuori da un supermercato quando è stato ucciso con cinque spari esplosi mentre era immobilizzato a terra da due agenti. Il giorno dopo, nell'area di Minneapolis, il 32enne Philando Castile è stato fermato da una pattuglia stradale: un agente gli ha sparato dal finestrino dopo che ha aveva detto di avere con sé un'arma in modo regolare e che ha tentato di tirar fuori un documento dalla tasca. Pochi giorni dopo, il 7 luglio, durante un corteo a Dallas un cecchino ha ucciso a colpi d'arma da fuoco cinque poliziotti.

"Condanno, nel modo più forte, l'attacco contro le forze dell'ordine a Baton Rouge", la reazione del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, "per la seconda volta in due settimane, gli agenti di polizia che hanno messo le loro vite in gioco per noi, e come ogni giorno stavano facendo il loro lavoro, sono stati uccisi in un attacco vile e riprovevole". "Non vi è alcuna giustificazione per la violenza contro le forze dell'ordine. Nessuna. Questi attacchi sono opera di vigliacchi che parlano per conto di nessuno", ha rimarcato Obama, "non riparano alcun torto. Non portano avanti alcuna giusta causa. Gli agenti a Baton Rouge, gli agenti a Dallas, erano nostri ragazzi americani, parte della nostra comunità, parte del nostro paese, insieme alle persone che hanno amato e che hanno bisogno di loro, e che hanno bisogno di noi ora – tutti noi – al nostro meglio".

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