Il magnate newyorkese è davanti di 0,2 punti percentuali, con il 43,4%, mentre la democratica è al 43,2%

Il presunto candidato repubblicano alle presidenziali americane, Donald Trump, ha superato per la prima volta nella media dei sondaggi la candidata alla nomination democratica, Hillary Clinton. Lo ha fatto sapere The Hill, citando una media dei sondaggi nazionali RealClearPolitics. Il magnate newyorkese è davanti di 0,2 punti percentuali, con il 43,4%, mentre Clinton è al 43,2%. Diverse recenti rilevazioni hanno dato Trump in vantaggio rispetto alla sfidante.

NAPOLITANO: TRUMP TRAGEDIA AMERICANA. Sul tycoon Usa si era espresso senza mezzi termini l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Trump tragedia americana" ha sottolineato il presidente della Repubblica emerito intervistato da Fabio Fazio a 'Che tempo che fa', commentando la possibilità che Donald Trump diventi presidente degli Stati Uniti, citando il titolo di un quotidiano americano. "Chi lo sa cosa farebbe una volta eletto? Non voglio considerare questa ipotesi. Ci si può fidare? Credo proprio di no, anche se ora cerca di moderare qualche affermazione folle che ha fatto", ha aggiunto Napolitano.

CAMERON E LA DISTENSIONE. "Sarei ben felice di incontrare Trump se venisse nel Regno Unito prima delle elezioni negli Stati Uniti" ha invece dichiarato il premier britannico David Cameron parlando al programma 'Peston on Sunday' sull'emittente Itv. La scorsa settimana il candidato repubblicano aveva annunciato di aver ricevuto un invito da Cameron per visitare Londra in un segnale distensivo dei rapporti. A dicembre Cameron aveva definito Trump 'uno stupido' per aver pensato di vietare temporaneamente l'accesso negli Stati Uniti ai musulmani. Tema su cui è tornato anche nell'intervista televisiva di oggi. L'idea di Trump "è molto pericolosa, ed è una cosa molto pericolosa da dire", ha dichiarato Cameron.

 

SANDERS TRA SAN DIEGO E TIJUANA.   Intanto il candidato alla nomination democratica Bernie Sanders ha ribadito il suo appoggio ai migranti durante una visita alla frontiera tra San Diego, in California, e Tijuana in Messico. Il senatore del Vermont ha visitato il Parco dell'Amicizia che si estende tra entrambe le città, accompagnato da Maria Puga, vedova del migrante messicano, Anastasio Hernandez, morto sei anni fa dopo essere stato picchiato selvaggiamente dagli agenti di frontiera.
"Gli Stati Uniti devono proseguire con la riforma dell'immigrazione, abbiamo undici milioni di persone nel Paese prive di documenti e penso che meritino un cammino verso la cittadinanza: non sono favorevole alle attuali politiche di deportazione", ha dichiarato in un messaggio pronunciato davanti alla barriera che divide le due città. 

 "Una riforma dell'immigrazione significa unire le famiglie non dividerle, e se sarò eletto presidente questo è quello che cercherò di fare", ha aggiunto. Ad ascoltarlo, sul lato messicano, un gruppo di sostenitori, principalmente padri di famiglia deportati. Sanders si è poi recato a National City, dove ha tenuto discorso davanti a migliaia di sostenitori in quella che era la sua seconda visita a San Diego prima delle primarie del 7 giugno in California.
 

 

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