Un'inchiesta del New York Times ha fatto emergere un ritratto controverso del futuro candidato repubblicano
Presunte molestie sessuali, gaffe, battute maschiliste e avances. La corsa di Donald Trump verso la Casa Bianca è di nuovo travolta da una bufera che – e questa non è una novità – riguarda il rapporto tra il magnate e le donne. Un'inchiesta del New York Times ha fatto emergere un ritratto controverso del futuro candidato repubblicano. Merito, o colpa, di una cinquantina di interviste raccolte in sei settimane, a donne che negli ultimi quarant'anni hanno lavorato con Trump, hanno avuto a che fare con lui o che sono state molestate a parole. Dalle loro dichiarazioni emergono avances sgradite, commenti sull'aspetto fisico, un'attenzione particolare per le donne ambizione e atteggiamenti definiti "inquietanti e preoccupanti". Il tutto sarebbe avvenuto "nei suoi uffici alla Trump Tower, nelle sue case, nei cantieri e nel backstage dei concorsi di bellezza (di cui è patron)", ha scritto ieri il quotidiano americano.
Ma il candidato repubblicano non ci sta e risponde alle accuse via Twitter. "Il fallimentare New York Times – dice il magnate – ha scritto un altro pezzo su di me. Tutti sono impressionati da come ho trattato bene le donne, non hanno trovato nulla contro di me. È uno scherzo". "Perchè il New York Times – attacca Trump – non scrive un pezzo sulla vera storia dei Clinton e le donne? I media sono completamente disonesti".
Eppure, al di là della posizione del New York Times, l'atteggiamento del repubblicano verso le donne è pieno di ombre e di scivoloni. Basta ricordare un tweet pubblicato durante un dibattito dei democratici, nel quale Trump scriveva: "Se Hillary Clinton non ha mai potuto soddisfare suo marito, come pensate che possa soddisfare l'America?". O, ancora, l'attacco alla giornalista Megyn Kelly, che moderava il suo primo dibattito tv, accusata di non fare domande puntuali e di non essere imparziale a causa della "sua sindrome mestruale".
Più recentemente Trump e Ted Cruz (ormai fuori dalla nomination repubblicana per la corsa alla Casa Bianca) si erano sfidati a colpi di insulti alle rispettive mogli. Il secondo aveva pubblicato una foto sexy di Melania – attuale consorte del magnate – risalente al 2000 e, il primo, aveva rilanciato postando uno scatto di Heidi Cruz, moglie del senatore texano, ex dirigente di Goldman Sachs, accompagnandola con la scritta "un'immagine vale più di mille parole", in riferimento alla sua presunta aria stralunata.
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