La presidente dovrà lasciare l'incarico e sarà sostituita oggi stesso dall'attuale vicepresidente, Michel Temer

Il Senato brasiliano ha dichiarato ammissibile il processo di impeachment nei confronti della presidente Dilma Rousseff, che oggi lascia l'incarico per i sei mesi che il processo potrebbe durare, cedendo il posto al vice Michel Temer. Una decisione storica, su cui hanno pesantemente influito la recessione economica e gli scandali corruzione del caso Petrobras, le cui indagini procedono coinvolgendo molti politici. Cinquantacinque senatori si sono pronunciati a favore dell'impeachment, promosso per l'accusa di presunte irregolarità nei conti pubblici, mentre 22 si sono opposti. Il voto del Senato dà la spinta decisiva a oltre 13 anni di governo del Partito dei lavoratori (PT) di sinistra, nato dai movimenti operai e cruciale nel tirar fuori dalla povertà milioni di persone, prima che diversi suoi leader affrontassero accuse di corruzione.

SCIOLTO GOVERNO. La presidente del Brasile, Dilma Rousseff, ha rimosso dall'incarico i ministri del suo governo, dopo che il Senato ha approvato un processo di impeachment nei suoi confronti e deciso di sollevarla dall'incarico. Lo ha reso nuoto un decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. In cima alla lista c'è l'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva, designato ad aprile alla Casa civile ma mai arrivato a ricoprire l'incarico per decisione della Corte suprema, che aveva sospeso la nomina. Il decreto è l'ultimo firmato dalla presidente e ufficializza anche la destituzione dei consiglieri, tra cui Marco Aurelio Garcia, collaboratore di Lula e Rousseff e negli ultimi 13 anni è stato consigliere personale della presidenza per gli Affari internazionali. Nelle prossime ore, Rousseff riceverà notifica ufficiale della decisione del Senato e a quel punto la sua sospensione sarà effettiva. Potrà tornare a ricoprire l'incarico di presidente solo se sarà assolta nel processo che inizierà alla Camera alta. Se sarà invece destituita in modo definitivo, Temer concluderà il suo mandato sino al primo gennaio 2019.

MANIFESTAZIONI NEL PAESE. Subito dopo il voto, il risultato della sessione durata una ventina di ore è stato festeggiato in diversi luoghi del Paese con fuochi d'artificio. Nella notte, invece, i sostenitori di Rousseff che si erano riuniti a Brasilia nella Spianata dei ministeri si erano scontrati con la polizia, lanciando pietre e ricevendo in risposta gas lacrimogeni. Da settimane a Brasilia, San Paolo e nelle altre grandi città del Paese erano in corso proteste, sfociate in vari casi in scontri e disordini. Questo mentre le Olimpiadi di Rio de Janeiro, in programma ad agosto, sono ormai imminenti.

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