"Possiamo essere così sicuri che la pace e la stabilità del nostro continente siano garantiti senza ombra di dubbio?"

Il primo ministro britannico David Cameron ha avvertito oggi che il 'brexit' (l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea) mette a rischio "la pace e la stabilità" in Europa, in vista del referendum del 23 giugno. Dopo le elezioni locali e regionali dello scorso giovedì, numerosi politici britannici si stanno concentrando ora nella campagna a favore della permanenza o l'uscita del Paese dall'Ue. Secondo quanto detto oggi da Cameron, l'Unione europea con il Regno Unito dentro, ha contribuito all'unità dei Paesi e il 'brexit' metterebbe a rischio la pace e la stabilità che hanno caratterizzato l'Europa negli ultimi anni. "Possiamo essere così sicuri che la pace e la stabilità del nostro continente siano garantiti senza ombra di dubbio? Vale la pena il rischio?", ha chiesto il primo ministro.
 

 Il leader conservatore ha detto che il destino del Regno Unito è da sempre legato a quello dell'Europa e che l'Unione europea "ha contribuito a riconciliare" i paesi e a mantenere la pace. "Orgogliosi come siamo della nostra importanza globale e delle nostre connessioni globali, il Regno Unito è sempre stata una potenza europea, e lo sarà sempre", ha aggiunto il premier. Nel suo discorso 'Più forte, più sicuro, migliore', Cameron ha fatto notare che "l'isolamento non è mai stato utile a questo paese" e ha citato i grandi eventi della storia europea del passato, tra cui l'Armada spagnola nel 1588, le battaglie di Blenheim e Waterloo – rispettivamente nel 1704 e il 1815, le due guerre mondiali e la caduta del muro di Berlino.
"La verità è questa: ciò che accade intorno a noi importa al Regno Unito", ha ribadito Cameron.

Dal canto loro, altre figure importanti della politica britannica come l'ex sindaco di Londra, Boris Johnson, il ministro della Giustizia, Michael Gove, e l'ex ministro del Lavoro e delle pensioni, Iain Duncan-Smith, sostengono che una maggiore integrazione nella zona euro minaccerebbe l'autonomia e la sovranità britanniche.
 

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