L'ex presidente potrà ora esercitare le sue funzioni di ministro capo del gabinetto

L'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva potrà esercitare le sue funzioni di ministro capo del gabinetto. Lo ha fatto sapere la Procura generale del Brasile, dopo che il tribunale di Rio de Janeiro ha annullato uno delle misure cautelari emesse per impedire la sua nomina nel governo di Dilma Rousseff per porlo al riparo da un procedimento giudiziario in corso.

Intanto uno dei principali leader del Partito del Movimento democratico brasiliano (Pmdb), Wellington Moreira Franco, ha annunciato oggi che la sua formazione ha deciso di rompere con il governo Rousseff e lo comunicherà nella prossima riunione, fissata per il 29 marzo. Franco, ministro dell'Aviazione civile dell'esecutivo Rousseff, lo ha fatto sapere sul proprio account Twitter. "Il senso di urgenza del partito è legato con la volontà del popolo. In passato è stato così, e lo sarà anche con Dilma", ha scritto l'ex ministro.

Il Pmdb, formazione a cui appartiene il vicepresidente Michel Temer, è considerato il partito più importante del Brasile e il partner principale della base che sostiene l'esecutivo di Rousseff, a cui ieri si è unito l'ex presidente Luiz Inßcio Lula da Silva come ministro della Presidenza.

Da tempo alcune voci dentro al partito chiedono di abbandonare il governo. In una riunione dello scorso 12 marzo, il Pmdb ha avvisato i suoi membri che non potevano assumere nuovi incarichi nel Governo fino a quando il partito non difinirà la sua relazione con Rousseff, decisione che potrebbe arrivare il 29 marzo. Nonostante il divieto, Rousseff ha annunciato giovedì che il deputato Mauro Ribeiro sarà il nuovo ministro dell'Aviazione civile.

Inoltre, il partito governa in sette dei 27 Stati del Paese, mentre a livello comunale aumenta la sua presenza con 1.041 sindaci tra i 5.570 del Paese.

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