Due kamikaze in azione, una giovane sarebbe del Pkk

È salito a 37 morti il bilancio dell'esplosione avvenuta domenica pomeriggio nel centro di Ankara. I feriti, ieri 125, sono stati ricoverati in vari ospedali della città; 71 quelli ancora in cura. Diverse le auto in fiamme sul luogo dell'attentato e molte le ambulanze arrivate sul posto dopo lo scoppio. L'esplosione, avvenuta nel centro della capitale turca, si è verificata alle 18.35 ora locale, le 17.35 in Italia, vicino a un commissariato di polizia nei pressi del parco Guven e a una stazione dei bus. Si è trattato di un'autobomba. Aveva come obiettivo "l'integrità e l'unità del Paese", il commento del presidente turcohia Recep Tayyip Erdogan, "non ridurrà la nostra determinazione nella lotta contro il terrore, ma ci renderà ancora più determinati". Uno dei due sospetti kamikaze responsabili dell'attacco secondo fonti della sicurezza sarebbe una donna nata nel 1992 che si era unita al Pkk nel 2013. Il secondo sospetto kamikaze responsabile dell'attentato di ieri ad Ankara è un cittadino turco con legami con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). Lo riferisce una fonte della sicurezza. L'altro attentatore, come avevano rivelato in precedenza altre fonti, è una donna che si era unita al Pkk.

 

Le autorità turche hanno spiegato ieri che oggi riveleranno il nome dell'autore dell'attentato. "Credo che le indagini si chiuderanno domani e riveleremmo il nome dell'organizzazione responsabile", ha detto il ministro degli Interni della Turchia Efkan Ala. Inizialmente funzionari della sicurezza turca, sentiti da Reuters, avevano attribuito l'attacco a militanti curdi del Pkk o a un gruppo affiliato. 

FONTE VIDEO: TWITTER

 

Il Consiglio audiovisuale della Turchia, noto come Consiglio supremo di radio e televisione (Rtuk), ha imposto ai media turchi il divieto di pubblicare immagini del luogo e delle vittime dell'esplosione. Si tratta della terza esplosione di grandi dimensioni a colpire la capitale turca da ottobre 2015: il 10 ottobre 2015 presunti militanti dello Stato islamico hanno fatto esplodere una bomba a una manifestazione per la pace davanti alla stazione ferroviaria, provocando 103 morti; il 17 febbraio, poi, un kamikaze a bordo di un'autobomba si fece esplodere vicino a un bus che trasportava militari, provocando 29 morti e 81 feriti.

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