Strasburgo invita Egitto a fornire a Italia i documenti necessari. E i pm del Cairo chiedono incontro con magistrati romani
Sì del Parlamento europeo ad una risoluzione bipartisan che "condanna con forza la tortura e l'assassinio in circostanze sospette del cittadino europeo Giulio Regeni" e chiede che l'Egitto fornisca alle autorità italiane "tutti i documenti necessari e le informazioni" per stabilire la verità sul caso del ricercatore italiano ucciso al Cairo. Il testo è stato approvato con 588 sì, 10 no e 59 astenuti.
CONTESTO DI TORTURA. Il caso, hanno dichiarato i parlamentari, "non è un incidente isolato ma è avvenuto in un contesto di tortura, morte in cella e sparizioni forzate in tutto l'Egitto negli anni recenti". Hanno espresso anche solidarietà e condoglianze alla famiglia del 28enne. Le autorità del Cairo, afferma la nota, dovrebbero fornire alle controparti italiane "tutti i documenti e le informazioni necessarie a consentire una veloce, trasparente e imparziale indagine congiunta", facendo ogni sforzo per "portare i responsabili del crimine davanti alla giustizia il prima possibile"
CARTELLI M5S. Nel corso del dibattito che si è tenuto al Parlamento europeo sul caso di Giulio Regeni, scomparso in Egitto il 25 febbraio e trovato morto dopo essere stato torturato, gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle hanno esposto in aula alcuni cartelli con la scritta 'Verita' per Giulio Regeni'. "Pretendiamo che si faccia piena luce sull'omicidio barbaro e atroce di Giulio Regeni. I tentativi di depistaggio a poche ore dal ritrovamento del cadavere e le ambiguita' finora emerse nelle indagini gettano ombre inquietanti sulla condotta delle autorita' egiziane, che potrebbero far pensare a una lotta di potere interna tra diversi apparati", dichiarano gli eurodeputati del M5S.
PM CAIRO CHIEDONO VERTICE. Un incontro tra i magistrati del Cairo e quelli della Procura di Roma è in programma per "gli ultimi sviluppi investigativi relativi alla morte di Giulio Regeni". Così è affermato in una nota diffusa a piazzale Clodio firmata dal procuratore capo, Giuseppe Pignatone. Nello stesso comunicato si informa che stamane è stato ricevuto negli uffici di piazzale Clodio l'ambasciatore della Repubblica Araba d'Egitto, Amr Helmy. Sempre in base a quanto riferito, il diplomatico "ha invitato, a nome del procuratore generale della Repubblica Araba d'Egitto, Nabil Ahmed Sadek, i magistrati inquirenti a un incontro al Cairo".
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