Bruxelles (Belgio), 24 dic. (LaPresse/EFE) – La giustizia belga ha rivelato che prima degli attacchi terroristici del 13 novembre a Parigi ci sono stati oltre 100 contatti telefonici fra un detenuto, Ali Oulkadi, e i fratelli Brahim e Salah Abdeslam. Oulkadi è l’uomo che probabilmente il 14 novembre ha portato Salah Abdeslam, sul quale pende un mandato di arresto internazionale, a Schaerbeek in Belgio. Arrestato in Belgio a novembre Oulkadi, secondo quanto riporta il quotidiano L’Avenir citando fonti delle indagini, ha avuto 56 contatti telefonici con Salah fra il 19 agosto e il 2 ottobre e 109 conversazioni telefoniche con il fratello di Salah, Brahim, che è uno dei kamikaze di Parigi, che si è fatto esplodere in un ristorante lungo Boulevard Voltaire.

Oulkadi è amico d’infanzia degli Abdeslam e, secondo il suo avvocato, “Salah gli chiese di portarlo nel distretto di Schaerbeek” dopo gli attentati. Stando al legale, Salah confessò a Oulkadi che il fratello aveva ucciso delle persone a Parigi e poi si era suicidato. Nel trasferimento del presunto terrorista da Parigi a Bruxelles sono coinvolti altri due detenuti, cioè Hamza Attou, amico di Abdeslam, e Mohamed Amri, che dal distretto di Molenbeek a Bruxelles arrivarono a Parigi la sera degli attacchi per recuperare Salah in auto dopo che li aveva chiamati chiedendo aiuto.

Secondo quanto ha testimoniato Attou, Salah “piangeva come un bambino di 12 anni” e, quando ha confessato di avere partecipato agli attacchi, ha chiesto loro di non tradirlo. Le dichiarazioni di Attou e Amri differiscono fra loro a proposito del luogo di Bruxelles in cui avrebbero lasciato Salah Abdeslam la mattina di giorno 14 novembre, quando sarebbe stato preso da Ali Oulkadi. Una volta che Amri sarebbe andato via, Abdeslam e Attou avrebbero contattato Oulkadi, che lo avrebbe lasciato a Schaerbeek, dove si sono perse le tracce del ricercato.

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