Madrid (Spagna), 21 dic. (LaPresse) – Il Partito popolare del premier uscente Mariano Rajoy vince le elezioni generali in Spagna, ma manca la maggioranza assoluta e sarà quindi destinato a formare una coalizione di governo. Intanto sia i socialisti sia Podemos bocciano l’ipotesi di un governo guidato da Rajoy. Pablo Iglesias allude a un compromesso storico, che unisca gli avversari del Pp: “Bisogna aprire un processo di transizione che porti a un compromesso storico nel nostro Paese”.

I RISULTATI. I conservatori hanno raccolto il 28,72% delle preferenze e ottengono 123 seggi in Parlamento su 350, meno dei 176 necessari ad avere in mano la maggioranza assoluta. I socialisti del Psoe sono secondi, con il 22,01% e 90 seggi, seguiti da Podemos, guidato da Pablo Iglesias, con il 20,66% e 69 deputati, e poi da Ciudadanos, con il 13,93% e 40 deputati. Si concretizza così lo scenario che prima del voto pronosticava la fine dei governi monocolore tipici della Spagna, nelle elezioni che erano guardate come il passo verso la fine del bipartitismo nel Paese.

RAJOY CERCHERÀ DI FORMARE UN GOVERNO. Nella conferenza stampa a tarda sera, Rajoy ha promesso: “Cercherò di formare un governo stabile, di cui la Spagna ha bisogno”, quindi “cercherò accordi, dialogherò ma nell’interesse del Paese”. Ringraziando gli elettori, ha ammesso che sono stati “quattro anni complicati, in cui abbiamo preso decisioni per nulla facili, impopolari, che nessun governo vorrebbe prendere”, ma che “era l’unica cosa da fare”. Ha aggiunto: “Il margine di miglioramento è molto grande, cercherò di formare un governo stabile per servire gli interessi di tutti. La Spagna ha bisogno di stabilità, sicurezza, certezza e fiducia”. Parlando al comitato esecutivo del partito Rajoy ha precisato: “Il Partito popolare ha vinto, quindi il mandato democratico esige che tenti di formare il prossimo governo, che dovrà essere stabile”.

PODEMOS SI OPPORRÀ A QUALSIASI GOVERNO DI RAJOY. “Non voglio lasciare dubbi… Podemos non permetterà attivamente o passivamente al partito popolare di formare un governo”. Lo ha dichiarato il leader, Pablo Iglesias, durante una conferenza stampa all’indomani delle elezioni politiche. Iglesias ha anche annunciato un giro di colloqui con Ciudadanos e con i socialisti per discutere di un possibile accordo. Iglesias ha sottolineato che se i socialisti non accettano la richiesta di un referendum sull’indipendenza della Catalogna sarà impossibile ricevere un ipotetico appoggio di Podemos per l’investitura del leader Pedro Sanchez a premier.

PSOE CONFERMA OPPOSIZIONE A INVESTITURA RAJOY. Il Psoe non appoggerà l’investitura a capo di governo del premier uscente Mariano Rajoy. Lo ha annunciato, secondo quanto riferisce il quotidiano El Pais, il segretario dell’organizzazione César Luena, spiegando che allo stesso tempo è “tropo presto” per considerare una maggioranza parlamentare alternativa al Partito Popolare.

LE ELEZIONI DEL 2011. Nella consultazione del 2011, i conservatori avevano 186 seggi grazie al 44,63%, cioé oltre la maggioranza assoluta sancita dalla soglia di 176 deputati, mentre i socialisti ne avevano 110 con il 28,76% dei sostegni. Podemos guidato da Pablo Iglesias e Ciudadanos di Albert Rivera non erano rappresentati in Parlamento in precedenza.

INCOGNITE SULLA COALIZIONE. I risultati aprono la strada ai colloqui per formare una coalizione, che potrebbero durare settimane perché un’alleanza appare di difficile formazione. La Costituzione spagnola non stabilisce una scadenza per la formazione del governo, dopo il voto. Al Pp di Rajoy non basterebbe un’alleanza con i liberali centristi di Ciudadanos, perché insieme non arriverebbero alla maggioranza assoluta. Vi è molto vicino, invece, il blocco dei partiti di sinistra composto da socialisti, Podemos, Izquierda Unida e altri due gruppi regionali: assieme arrivano a 175 seggi, appena uno meno del necessario.

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