Mosca (Russia), 15 dic. (LaPresse/Reuters) – Il presidente russo, Vladimir Putin, ha siglato una legge che permetterà alla Corte Costituzionale di decidere se soddisfare o meno le decisioni dei tribunali internazionali per i diritti umani.
La legge, pubblicata oggi sul portale ufficiale del governo, permetterà all’alta corte russa di rovesciare le decisioni della Corte europea di Strasburgo dei diritti dell’uomo (Cedu).
Il Parlamento ha approvato la legge la scorsa settimana e il presidente l’ha firmata oggi. La misura arriva dopo che nel 2014 la Corte di Strasburgo ha stabilito che Mosca dovesse pagare 1,9 miliardi di euro agli azionisti della defunta compagnia petrolifera Yokos. La sentenza ha aggiunto pressione economica su Mosca, alle prese con i prezzi in calo del petrolio e le sanzioni occidentali. La Corte aveva ricevuto 218 denunce contro la Russia, avendo poi riscontrato 122 casi di violazione della Convenzione europea dei diritti umani. Tra essi, la deportazione di cittadini georgiani nel 2006 e la detenzione di imputati in gabbie di metallo durante udienze in tribunale. Secondo Human Rights Watch, la legge mira a ridurre le possibilità per le vittime di violazioni dei diritti umani di trovare giustizia attraverso gli organi internazionali.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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