Torino, 15 dic. (LaPresse) – “Italia e Regno Unito concordano sull’esigenza di riformare profondamente l’Unione Europea, semplificandone funzionamento, procedure e regolamenti. E cioè giunto il momento di dotare la Ue di politiche e strumenti più efficaci per affrontare le nuove sfide internazionali”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, in un comunicato congiunto con il ministro degli Esteri britannico, Philip Hammond, pubblicato da Repubblica. “Abbiamo bisogno di favorire un’economia competitiva e far crescere l’occupazione – scrivono – per sfruttare appieno le potenzialità del mercato unico oltre che nel settore dei beni, in quello dei servizi e del digitale. L’Ue dovrebbe fissare un obiettivo per la riduzione del carico complessivo di oneri normativi sulle imprese”.
Italia e Regno Unito “hanno due idee profondamente diverse di Europa – spiegano – A differenza di quella britannica, che ha come principale punto di riferimento il mercato unico, la visione italiana è d’ispirazione federalista e contempla un processo di integrazione europea sempre più stretta”. “Nonostante obiettivi e approcci cosi’ distanti”, negli anni Italia e Regno Unito “hanno lavorato insieme per garantire più sicurezza e prosperità al nostro continente”. Gentiloni e Hammond convengono sul fatto che “abbiamo bisogno di una Ue migliore per governare con lungimiranza il fenomeno migratorio, per portare stabilità e sicurezza ai nostri confini, per concludere un Ttip ambizioso, per ricostruire un rapporto di fiducia tra le istituzioni e i cittadini europei”. Italia e Regno Unito – scrivono i due ministri degli Esteri di Roma e Londra – “sono convinte che sia possibile lavorare insieme su un pacchetto di riforme che affronti questioni specifiche come il ruolo dei Parlamenti nazionali, la competitività, il governo dell’economia e il welfare, in modo da rendere la Ue più semplice, più efficiente e meno burocratica”.
“Più in generale, Italia e Regno Unito ritengono che lo schema da seguire per conciliare le diverse visioni di Unione Europea che esistono oggi tra i suoi Stati membri è di adottare un nuovo modello di funzionamento della Ue che ruoti attorno al principio di flessibilità per gestire una maggiore o minore integrazione“. “Un’Unione Europea che potrebbe arrivare a contare più di trenta Stati membri – sottolineano Hammond e Gentiloni – avrebbe interesse ad accogliere una tale logica, permettendo così a tutti i Paesi di trovare il proprio livello di integrazione nella Ue”. “Abbiamo bisogno di una Ue in grado di combinare positivamente queste differenti visioni di Europa e di accogliere pienamente tali diversità. Abbiamo bisogno di una Ue flessibile e riformata in cui differenti percorsi di integrazione possano coesistere con successo, rendendo l’Unione pronta ad affrontare il futuro. Lavoreremo insieme per raggiungere questo risultato”.
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