Dalla nostra inviata Chiara Troiano Kampala (Uganda), 28 nov. (LaPresse) – Si giunge domani, domenica 29 novembre, a quella che probabilmente è la tappa più attesa e discussa del viaggio di Papa Francesco in Africa: la Repubblica Centrafricana. Fra i timori di attacchi e gli allarmi lanciati dai servizi francesi (anche se la sicurezza continua a ripetere che la situazione non è a rischio e che c’è da stare tranquilli), il pontefice non ha desistito e ha deciso di recarsi comunque a Bangui per aprire lì la prima Porta Santa del Giubileo della Misericordia. Il pontefice partirà di mattina dall’Uganda dopo la cerimonia di congedo e arriverà all’aeroporto M’Poko di Bangui alle 10 (il fuso orario torna lo stesso dell’Italia). Appena arrivato riceverà la consueta cerimonia di benvenuto davanti al padiglione presidenziale. In seguito il pontefice si recherà al palazzo presidenziale de la Renaissance per una visita di cortesia alla presidente dello Stato di transizione Catherine Samba-Panza.

Durante la mattinata ancora l’incontro con la classe dirigente e il corpo diplomatico e la visita al campo profughi di Saint Sauveur. L’incontro avverrà nell’area aperta del complesso parrocchiale. Il Papa verrà accolto da un gruppo di bambini del campo profughi. Al termine della visita l’incontro con i vescovi della Repubblica Centrafricana e a seguire il pranzo con loro. Nel pomeriggio un veloce incontro con le comunità evangeliche del Paese, poi il momento più atteso. Alle 17 Papa Francesco arriverà nella cattedrale di Bangui dove aprirà la Porta Santa per l’inizio del Giubileo della Misericordia e farà un discorso, il più atteso del viaggio in Africa. Poi la Santa Messa e la confessione di alcuni giovani prima di avviare la veglia di preghiera che chiuderà il suo penultimo giorno nel continente africano.

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