Idomeni (Grecia), 28 nov. (LaPresse/Reuters) – La polizia della Macedonia ha sparato gas lacrimogeni e granate stordenti contro i migranti bloccati da giorni alla frontiera con la Grecia, mentre i soldati alzano la barriera di metallo voluta per bloccare il flusso di profughi. Le violenze di oggi sono iniziate quando un profugo, ritenuto marocchino, è stato colpito da una scarica elettrica e ustionato gravemente quando è salito sopra un vagone di un treno.
La Macedonia, così come altri Paesi balcanici che si trovano sulla rotta utilizzata dai migranti per andare verso l’Europa occidentale, ha iniziato a respingere i migranti economici quasi due settimane fa. I gruppi per i diritti umani hanno criticato la decisione, secondo cui solo siriani, iracheni e afghani sono ammessi.
Le nuove restrizioni hanno scatenato le proteste di iraniani, pakistani, marocchini e altri, bloccati nelle tendopoli sul confine. Alcuni iraniani, per attirare l’attenzione sul problema, sono arrivati a cucirsi le labbra. Dopo l’incidente che ha coinvolto il marocchino, una folla di persone ha cominciato a camminare verso la polizia macedone, lanciando pietre. Gli agenti hanno reagito sparando gas lacrimogeni e granate stordenti, respingendo i migranti. Anche alcuni poliziotti, ha riferito un fotografo di Reuters sul posto, hanno lanciato sassi.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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