Londra (Regno Unito), 16 ott. (LaPresse) – “Che cosa succede se l’Italia fosse il paese più stabile in Europa?”. Se lo chiede l’Economist, autorevole rivista economica inglese, che dedica un lungo articolo al governo Renzi e alle riforma del Senato, titolando ‘Not just hand-waving’, non è un bluff. “L’idea potrebbe ancora sembrare assurda. Ma dopo l’approvazione al Senato, il 13 ottobre, di una radicale riforma costituzionale, lo è meno. Il disegno di legge, che dovrebbe avere minore difficoltà a passare alla Camera dei Deputati, rimuove una caratteristica del sistema politico italiano”, ovvero che “i due rami del Parlamento hanno pari poteri”. La riforma combinata “a una legge elettorale che garantisce la maggioranza al partito vincente alla Camera dei deputati” dovrebbe garantire governi futuri più stabili “in grado di attuare i programmi senza crisi durante i cinque anni”.
L’Economist osserva come il governo italiano, sinonimo di instabilità e indecisione, possa non essere più considerato tale. E si concentra sulla figura della ministra delle Riforme Maria Elena Boschi. “Per noi si tratta di una rivoluzione copernicana” dice all’Economist la ministra, che ha dato il nome alla riforma. Boschi precisa “non sono Wonder Woman”. I media – scrive la rivista – si sono concentrati più sulla sua giovinezza e bellezza che sul suo talento politico. Ma questo approccio “potrebbe cambiare”.
La riforma costituzionale sarà sottoposta a referendum il prossimo anno. “E la signora Boschi?” si domanda Economist. “Fino a poco fa – riporta il periodico – sosteneva, anche privatamente, di non avere ambizioni politiche e di voler tornare alla pratica legale. Ma la mattina dopo il suo trionfo ha guardato le cose in modo diverso. ‘Sono solo all’inizio’, ha detto. ‘Spero di essere in grado di dare una mano anche nel prossimo Parlamento’ ha concluso”.
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