Roma, 14 ott. (LaPresse) – L’Unione europea dovrebbe essere in grado di definire “standard comuni sui mercati del lavoro, la competitività, il contesto imprenditoriale nella pubblica amministrazione, nonché taluni aspetti di politica tributaria, ad esempio la base imponibile per l’imposta sulle società”. Lo si legge nel cosiddetto ‘Rapporto dei 5 presidenti’, che traccia la strada per creare un’Unione europea più solida sui fronti economico e finanziario e che sarà discusso al consiglio Ue in programma a Bruxelles giovedì e venerdì.
Il documento di 26 pagine è stato firmato nei giorni scorsi dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, che lo ha redatto in stretta collaborazione con altri 4 presidenti: quello del Consiglio europeo Donald Tusk, dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, della Banca centrale Mario Draghi, del Parlamento europeo Martin Schulz. Il titolo è ‘Completare l’Unione economica e monetaria dell’Europa’.
Vengono indicate dapprima delle misure da intraprendere immediatamente, entro il 30 giugno 2017, quindi l’orizzonte si allunga fino al 2025. Le tappe urgenti prevedono la creazione di un sistema di autorità per la competitività nella zona euro, maggiore concentrazione su occupazione e performance sociale, maggiore coordinamento delle politiche economiche nell’ambito del cosiddetto semestre europeo, il ciclo che prevede l’armonizzazione delle scelte delle diverse capitali.
Le misure finanziarie da approvare con urgenza sono tre: il completamento dell’unione bancaria, il varo dell’unione dei mercati dei capitali, il potenziamento del comitato europeo per il rischio sistemico. In vista della futura, possibile istituzione dell’Unione di bilancio, si propone la creazione di un comitato consultivo europeo per le finanze pubbliche che valuterebbe, a livello europeo, la performance dei bilanci “a fronte degli obiettivi economici e delle raccomandazioni stabili nel quadro di bilancio dell’Ue”.
Sul lungo termine, infine, si auspica il “completamento dell’architettura dell’Unione economica e monetaria” con una “maggiore capacità di vincolo del processo di convergenza” e la “crazione di una funzione di stabilizzazione macroeconomica per la zona euro”. Al fine di aumentare il “controllo democratico e la legittimità, “un apposito capitolo prevede “l’integrazione del meccanismo di stabilità nel diritto dell’Ue e l’istituzione di una Tesoreria della zona euro con responsabile a livello europeo”, un ‘ministro delle Finanze’ dell’Unione.
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