Barcellona (Spagna), 28 set. (LaPresse/Reuters) – I separatisti sono usciti vittoriosi dalle elezioni di ieri in Catalogna, dove hanno ottenuto la maggioranza dei seggi al Parlamento regionale, risultato che hanno definito un “forte mandato” per rivendicare la secessione. “I catalani hanno votato il sì all’indipendenza”, ha detto il governatore della regione autonoma dopo il voto, che ha registrato l’affuenza record del 78% sul totale di 5,5 milioni di aventi diritto.

I partiti secessionisti hanno ottenuto 72 seggi sul totale di 135 del Parlamento catalano. Un duro colpo per il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, tre mesi prima delle elezioni generali. Il suo governo di centrodestra, che si è opposto ai tentativi di tenere un referendum sull’indipendenza, ha definito il piano dei separatisti “insensato” e promesso di fermarli in tribunale. La Costituzione spagnola non permette ad alcuna regione di staccarsi, quindi la prospettiva che la Catalogna riesca a farlo è remota.

Il principale gruppo secessionista Junts per Si (Insieme per il sì) ha ottenuto 62 seggi, mentre il più piccolo partito di estrema sinistra Cud ne ha avuti altri dieci, secondo i risultati ufficiali. Insieme hanno ricevuto il 47,8% del sostegno. Entrambi avevano preannunciato, prima del voto, che un risultato del genere li avrebbe legittimati a dichiarare in via unilaterare l’indipendenza entro 18 mesi, secondo un piano in cui le autorità catalane avrebbero approvato la loro stessa Costituzione e costruito istituzioni come esercito, banca centrale e sistema giudiziario. Parlando ai sostenitori in piazza nel centro di Barcellona, Mas ha detto che ora esiste “un mandato democratico” per perseguire l’indipendenza. “Questo ci dà grande forza e significativa legittimità per andare avanti con questo progetto”, ha dichiarato davanti alla folla esultante, colorata dalle bandiere secessioniste.

Secondo le previsioni il voto in Catalogna, la seconda regione più popolosa della Spagna, influenzerà le elezioni generali spagnole di dicembre. Due maggiori partiti, il Partito popolare (PP) di Rajoy e i socialisti, hanno perso decine di migliaia di voti rispetto alle consultazioni del 2012. Anche il movimento anti-austerity Podemos ha registrato un calo significativo di sostegno. Tra i partiti che si oppongono all’indipendenza c’è Ciudadanos, che ha al contrario visto aumentare il numero dei sostenitori. Nonostante la vittoria degli indipendentisti ieri, gli analisti ritengono che l’esito delle elezioni costringerà al dialogo tra autorità catalane e spagnole.

“Molti hanno votato per Junts pel Si anche se non sono a favore dela secessione, perché hanno visto il voto come una cartuccia a salve e un modo per ottenere una posizione più forte in vista di un negoziato”, ha dichiarato José Pablo Ferrandiz dell’istituto di sondaggi Metroscopia. Secondo i sondaggi d’opinione, la maggioranza dei catalani vorrebbe infatti restare in Spagna se alla regione fossero offerti un regime fiscale più favorevole e leggi che proteggano meglio lingua e cultura locali.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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