Pechino (Cina), 20 ago. (LaPresse/Xinhua) – Pechino ha rafforzato i controlli di sicurezza sulle sostanze chimiche pericolose stoccate nella capitale dopo le esplosioni che, la scorsa settimana, hanno scosso la vicina Tianjin. Lo hanno detto le autorità locali.

Pechino è sede di 2.536 imprese che gestiscono sostanze chimiche nocive, tra cui ammoniaca liquida, metano e cloro liquido. Si trovano principalmente nei quartieri periferici come Fangshan, Daxing e Tongzhou. Sono 49 le imprese che producono sostanze chimiche tossiche in città. Si trovano in tutti i distretti e contee a eccezione di Mentougou, Pinggu e Huairou. Un totale di 2.487 aziende acquista e vende prodotti chimici tossici, tra cui 33 cisterne di petrolio, 1.030 stazioni di servizio e 64 aziende che si occupano di prodotti chimici altamente tossici. Il governo della città ha detto che prenderà ulteriori misure per migliorare la gestione delle sostanze chimiche pericolose e per garantire la sicurezza.

Le esplosioni avvenute mercoledì scorso in un magazzino di Tianjin, dove venivano conservate centinaia di tonnellate di sostanze chimiche tossiche, tra cui circa 700 tonnellate di cianuro di sodio, hanno causato finora 114 vittime. Centinaia di persone sono ancora in ospedale.

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