Stockton (California, Usa), 18 ago. (LaPresse/Reuters) – La polizia della California, coinvolta in un conflitto a fuoco con dei sospetti rapinatori di banca, avrebbe accidentalmente ucciso un ostaggio. La vicenda sarebbe accaduta nel luglio del 2014 ma è stata resa nota solo oggi con la pubblicazione di un rapporto della Police Foundation (una fondazione no profit con il compito di aiutare la polizia a svolgere al meglio il proprio lavoro), richiesto dal capo della polizia di Stockton, Eric Jones. Sarebbe la prima volta che un ostaggio muore negli Usa a causa dei colpi degli agenti.
Nel luglio dello scorso anno, dopo una rapina, tre uomini fuggirono da una banca a Stockton trattenendo degli ostaggi in una sport utility. Per due volte i rapinatori, armati con un Ak-47, elusero la polizia, ma alla fine furono costretti a fermarsi. Nel confronto finale, dopo che la polizia ebbe colpito le gomme del suv provocandone l’arresto, alcuni agenti spararono indiscriminatamente più di 600 colpi. La Police Foundation, si legge nel rapporto, “non è stata in grado di determinare il numero di colpi che sarebbero stati sufficienti” a fermare i rapinatori, ma il gruppo di lavoro ha affermato che “600 colpi sono stati inutili ed eccessivi“.
Misty Holt-Singh, una donna di 41 anni che si trovava in banca al momento della rapina e che fu presa come ostaggio dai rapinatori, fu trovata nell’auto morta, crivellata da dieci colpi sparati dagli agenti. Due dei rapinatori furono uccisi, mentre un terzo fu arrestato. Per la polizia usò Holt-Singh come scudo. Un secondo ostaggio fu colpito e ferito da uno dei sospetti e fu scaricato dal Suv durante l’inseguimento, mentre un terzo scappò saltando giù dall’auto e provocandosi lesioni importanti.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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