Il Cairo (Egitto), 17 ago. (LaPresse/Reuters) – Il presidente egiziano, Abdel Fattah el-Sissi, ha approvato nuove leggi antiterrorismo. Al-Sissi aveva promesso un sistema legale rafforzato a luglio, dopo che una autobomba aveva ucciso il procuratore generale. Si era trattato dell’esponente di carica più alta assassinato da anni nel Paese. Le nuove misure istituiscono tribunali speciali e dettagliano le condanne per diversi crimini legati al terrorismo, che vanno da cinque anni di carcere sino alla pena di morte. Formare o guidare un gruppo definito “entità terroristica” dal governo sarà punibile con la pena di morte o l’ergastolo, mentre l’adesione potrà comportare sino a 10 anni di detenzione.
Il finanziamento di gruppi terroristici prevede l’ergastolo, che in Egitto equivale a 25 anni. L’incitamento alla violenza, espressione che include la “promozione di idee che invochino violenza”, porterà alla detenzione da cinque a sette anni, così come la creazione o l’uso di siti web che diffondano tali idee. I giornalisti saranno multati se contraddiranno la versione delle autorità sugli attacchi di matrice terroristica. Questa misura è stata imposta dopo che era stato precedentemente previsto il carcere per tale reato, dopo che sull’Egitto erano piovute critiche a livello nazionale e internazionale.
Secondo le nuove leggi, esercito e polizia, in qualità di agenti che applicano tali leggi, sono protetti dalla previsione di uso della forza “durante l’esecuzione dei loro compiti”. A febbraio, il presidente aveva firmato un’altra legge anti terrorismo, che dava alle autorità ampi poteri di vietare gruppi per accuse che andavano dalla minaccia dell’unità nazionale ai disordini dell’ordine pubblico.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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