Ai Weiwei: La Cina è a un punto critico, minacciato da assenza di libertà

Ai Weiwei: La Cina è a un punto critico, minacciato da assenza di libertà

Berlino (Germania), 13 ago. (LaPresse/Reuters) – “I cambiamenti nella valuta e nel mercato azionario cinese suggeriscono che la Cina ha raggiunto un punto critico, in cui l’assenza di libertà democratiche è una minaccia crescente alla stabilità economica“. Lo ha affermato in una intervista a Reuters l’artista e dissidente cinese Ai Weiwei. Parlando nel suo atelier in una ex fabbrica di birra nel quartiere berlinese di Prenzlauer Berg. Sul crollo del mercato cinese e la svalutazione della valuta corrente, il 57enne ha affermato: “Penso che rifletta una sorta di punto critico in Cina oggi, hanno usato il potere dello Stato per cercare di giocare con le carte. Ma non hanno abbastanza carte. La fine dei giochi sta arrivando”.

Ai critica il sistema cinese, dicendo che un mix paradossale di libera impresa e controllo dello Stato abbia creato “un sacco di mostri” e una società molto instabile. “In generale le condizioni di vita sono migliori di prima – ha affermato -, ma ciò non significa che la Cina sia un posto migliore. In molte zone non è cambiato nulla. C’è un sistema a partito unico, non c’è un media indipendente, l’esercito appartiene allo Stato, è ancora uno Stato di polizia. Il sistema giudiziario non è indipendente”.

Se non mi fosse permesso di tornare mai più in Cina, non piangerei per questo“, ha poi affermato. Ai è stato spesso descritto come uno dei maggiori artisti cinesi, attivista politico e dissidente, ma ha rifiutato queste etichette chiamando se stesso niente più di “un essere umano”. “Tutti questi titoli mi sono stati affibbiati, non mi interessa essere chiamato artista o dissidente, è quello che mi hanno messo su gli altri. Non mi piacciono questi cappelli”, ha detto.

Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

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