Bruxelles (Belgio), 26 giu. (LaPresse) – L’Italia ha attivato oggi l’arbitrato internazionale sul caso dei fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, nel quadro della convenzione delle Nazioni unite sul diritto del mare. Lo annuncia la Farnesina in una nota, spiegando che “la decisione, che il Parlamento aveva sollecitato, è stata presa a conclusione della necessaria fase negoziale diretta con l’India e di fronte alla impossibilità di pervenire a una soluzione della controversia”.

“L’Italia – scrive il ministero degli Esteri – chiederà immediatamente l’applicazione di misure che consentano la permanenza di Latorre in Italia e il rientro in patria di Girone nelle more dell’iter della procedura arbitrale. Da parte italiana, vi sarà un impegno a tutto campo per far valere con la massima determinazione le ragioni a fondamento della nota posizione italiana sulla giurisdizione e sull’immunità. Obiettivo è la conclusione positiva della vicenda, protrattasi sin troppo a lungo, dei nostri due Marò ai quali il governo rinnova la sua vicinanza”.

Pini, Lega Nord: Arbitrato scelta giusta ma governo incapace: “La scelta dei legali di Latorre e Girone di chiedere l’arbitrato internazionale per sciogliere l’empasse della ingiusta detenzione in terra indiana è condivisibile ed era già stata anticipata dalla Lega nel 2013, quale miglior strada per tentare di risolvere la vicenda. Ci auguriamo quindi che si proceda in questa direzione in tempi stretti e che presto venga riconosciuta l’innocenza dei nostri marò, che troppo hanno atteso per l’incapacità degli ultimi tre governi”. Così i deputato leghista Gianluca Pini, capogruppo in commissione Esteri e autore dell’emendamento (accolto) al decreto di proroga delle missioni internazionali che introduce la possibilità di ritirare il contributo italiano alle missioni internazionali di Ue e Nato “se i marò non faranno immediatamente ritorno a casa”. “A oltre tre anni dall’ingiusta detenzione di Latorre e Girone– aggiunge- emerge tutta l’inconsistenza del governo Renzi, che sconta un’immagine cialtronesca sul piano internazionale e la palese incapacità a trovare soluzioni concrete al caso. In questi anni l’Italia ha assunto la presidenza del consiglio Ue e ha espresso l’alto rappresentante della politica estera (figura tanto prestigiosa quanto inutile), ciononostante il governo non è riuscito a ottenere alcun risultato reale, nè alcun sostegno concreto in sede europea, per riportare a casa i nostri marò”.

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