Washington (Usa), 14 giu. (LaPresse/EFE) – Iniziano la sfida e il dibattito interno al Grand Old Party, in vista delle elezioni presidenziali del 2016 negli Stati Uniti. Alcuni dei principali candidati repubblicani si sono ritrovati questa fine settimana in Utah per cercare di tessere alleanze ed evitare una lotta interna che li veda sconfitti di fronte alla principale rivale democratica: Hillary Clinton. Proprio per questo, il candidato presidente del Gop alle elezioni del 2012, Mitt Romney, ha invitato donatori, strateghi e sei degli 11 aspiranti alla Casa Bianca del suo partito in un resort di montagna per confrontarsi e siglare accordi. Il principale assente era Jeb Bush, che lancerà domani ufficialmente la sua candidatura alle primarie, a Miami.

Oggi, in un’intervista mandata in onda alla Cnn dall’Estonia, Bush ha voluto prendere le distanze dagli altri 10 colleghi di partito che puntano alla presidenza. “La gente si decide nelle ultime settimane di primarie, avremo un progresso lento ma stabile”, ha assicurato. Per il governatore della Florida una delle sfide più difficili sarà prendere le distanze dal fratello ed ex presidente, George W. Bush, così come raccogliere il denaro necessario a portare avanti la campagna elettorale.

In Utah erano presenti Scott Walker e Marc Rubio che hanno potuto incontrare i potenziali donatori. Proprio Rubio gode negli ultimi tempi di una nuova popolarità tra i conservatori. Assieme a Bush, sono proprio questi due i candidati con maggior possibilità di spuntarla tra le fila repubblicane. Poche incertezze invece in campo democratico, con Hillary Clinton al 59% dei consensi nel partito. Secondo il sito specializzato Politico, i donatori repubblicani, con il magnate Sheldon Adelson in testa (nel 2012 donò oltre 100 milioni di dollari), cercano un nome sicuro, che possa far fronte a Clinton. L’ora della verità arriverà con il primo dibattito televisivo tra i repubblicani, previsto per il 6 agosto sul canale conservatore Fox News.

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