Beirut (Libano), 2 giu. (LaPresse/EFE) – Lapidata dai militanti dello Stato islamico perché accusata di aver commesso adulterio. È successo a una donna nel nordest della Siria, nella città di Al Bukamal, nella provincia di Deir el-Zor, secondo quanto riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Solo ieri, cinque giovani di Al Mayadín, erano stati uccisi dall’Isis, quattro perché accusati di essersi opposti al gruppo jihadista, il quinto perché sospettato di “pratiche indecenti con un uomo”. Quest’ultimo è stato gettato dal tetto di un edificio.
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