Londra (Regno Unito), 28 mag. (LaPresse/PA) – La Chiesa metodista del Regno Unito si è scusata per non aver protetto adulti e bambini in quasi 2mila casi di abusi fisici e sessuali registrati all’interno dell’istituzione religiosa dal 1950 in poi. La Chiesa ha detto di voler essere “aperta sul suo passato” per lavorare a “procedure rafforzate per il futuro”. Il reverendo Martyn Arkins, segretario generale della Conferenza metodista, ha espresso “scuse senza riserve per il fallimento delle sue procedure, presenti e passate, per proteggere bambini, giovani e adulti da abusi fisici e sessuali commessi da alcuni dei nostri ministri”.
La Chiesa metodista britannica era stata accusata dalla Società britannica contro la crudeltà verso i bambini (Nspcc) di aver ignorato vittime che vivevano “esperienze agghiaccianti” in un vero e proprio “catalogo dell’orrore“. In un rapporto indipendente pubblicato oggi, preparato nel corso di tre anni dall’associazione per l’infanzia Barnardo’s, vengono elencati 1.885 casi di abusi domestici, fisici e sessuali. In circa un quarto dei casi i responsabili sono ministri della Chiesa. In 61 di questi casi la polizia è stata contattata, e sono state avviate sei indagini giudiziarie.