Bruxelles (Belgio), 27 mag. (LaPresse/EFE) – La Commissione europea ha approvato una serie di proposte relative a come affrontare il dramma dell’immigrazione nel Mediterraneo. L’esecutivo comunitario propone di ricollocare fra gli Stati membri nei prossimi due anni 40mila richiedenti asilo arrivati da aprile in Italia e Grecia.
Di questi 40mila, 24mila proverranno dall’Italia e 16mila dalla Grecia e tutti dovranno essere di nazionalità siriana o eritrea, cioè quelle predominanti fra gli immigrati arrivati nell’Ue. Le proposte della Commissione, per entrare in vigore, dovranno essere approvate a maggioranza qualificata dal Consiglio europeo; inoltre il Parlamento Ue sarà consultato, il che significa che potrà solo accettare, respingere o proporre emendamenti alle misure auspicate dall’esecutivo, ma i Paesi non saranno giuridicamente obbligati a tenerne conto.
Dalla redistribuzione dei 40mila sul territorio europeo saranno esclusi Italia e Grecia, che sono i Paesi più colpiti dall’arrivo di migranti attraverso il Mediterraneo, nonché Regno Unito, Irlanda e Danimarca, con diritto di non partecipazione riconosciuto dai trattati. La ricollocazione si farà in funzione dei seguenti criteri: Pil, popolazione, tasso di disoccupazione e sforzi di accoglienza già compiuti in precedenza. Tutto questo nonostante le proteste di diversi Paesi, fra cui la Spagna, che ritengono che la Commissione abbia assegnato nel conteggio un peso troppo basso alla disoccupazione e ai precedenti sforzi di accoglienza (il 10% ciascuno, contro il 40% concesso a ognuno degli altri fattori). “Siamo decisi ad andare avanti. Spero che i Paesi e il Parlamento europeo siano disposti ad andare avanti con noi”, ha detto in conferenza stampa il Commissario Ue per l’Immigrazione, Dimitris Avramopoulos.
Secondo la proposta approvata oggi i 40mila richiedenti asilo da ricollocare sarebbero divisi come segue: alla Germania ne andrebbero 8.763, alla Francia 6.752 e alla Spagna 4.288, il che significa che i tre Paesi accoglierebbero da soli 19.803 persone, quasi la metà del totale, mentre il resto dei migranti verrebbe ripartito in proporzioni di gran lunga inferiori fra altri 20 Paesi. Le cifre sono leggermente diverse da quelle che erano state presentate il 13 maggio scorso: per esempio allora era previsto che la Spagna dovesse assorbire il 9,1% dei richiedenti asilo e non il 10,72% proposto oggi. Secondo fonti europee, questo schema prevede un “trattamento giusto” perché si chiede uno sforzo maggiore ai Paesi “più grandi e più ricchi”. La proposta della Commissione Ue prevede inoltre di concedere ai diversi Paesi 6mila euro per ogni richiedente asilo che accolgono, il che equivale a riservare al finanziamento di questo programma di emergenza 240 milioni del bilancio comunitario.
Italia e Grecia, dal canto loro, dovranno prendere le impronte digitali e identificare le persone arrivate sul suo territorio, cosa che non sempre accade attualmente e che fa sì che molti migranti chiedano poi asilo in Germania e Svezia anziché rimanere nel Paese di approdo. Roma e Atene dovrebbero inoltre presentare entro un mese una roadmap per rendere più efficienti i propri sistemi di asilo.
La Commissione ha ribadito la sua raccomandazione all’Ue affinché accolga 20mila rifugiati fra il 2015 e il 2016. In questo caso i Paesi che sarebbero chiamati a fare gli sforzi maggiori sono Germania con 3.086 migranti, Francia con 2.375 migranti, Italia con 1.989 e Spagna con 1.549. Questa proposta si riferisce a persone che già hanno lo status di rifugiato riconosciuto dall’Onu e che al momento si trovano in Paesi terzi. Per questo verrebbero stanziati 50 milioni di euro per i prossimi due anni.
La Commissione ha infine annunciato un piano di azione per la lotta contro il traffico di migranti volto a dissuadere le reti criminali. In questo ambito sono previste misure come l’istituzione di una lista di imbarcazioni sospette da controllare e il rafforzamento della risposta di polizia e giudiziaria a queste attività.
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