Di Denise Faticante
Città del Vaticano, 12 mag. (LaPresse)- “L’embargo in vigore a Cuba è ridicolo, deve cadere al più presto”. A Parlare con LaPresse è il cardinale Oscar Andres Rodriguez Maradiaga presidente uscente della Caritas internazionale e braccio destro di Papa Francesco nel consiglio di cardinali che aiuta il pontefice nella riforma della Curia.
DOMANDA Eminenza, Bergoglio ha avuto un ruolo imprescindibile nel disgelo tra Stati Uniti e Cuba. Quanto è realistico immaginare un’imminente caduta dell’embargo?
RISPOSTA: Tutti gli embarghi fanno male, perché fanno soffrire la gente povera. Su Cuba il messaggio del Santo Padre è stato molto chiaro e non può dare adito a fraintendimenti. A Cuba non si può certo continuare così.
D: Quindi la Cuba che il Papa visiterà a settembre sarà finalmente libera da questa sanzione? R: Lo spero con tutto il cuore, ma non dipende certo da noi, ma dagli Stati Uniti. Io posso solo dire che questo embargo deve sparire, quanto prima.
D: Nessuno più di lei conosce a fondo il Papa e la ‘rivoluzione’ che sta mettendo in atto nella Chiesa. Ma come procede la riforma? R: L’obiettivo è una nuova costituzione che sostituisca la ‘Pastor bonus’. Il primo tema che il Pontefice ci ha affidato riguarda il campo dell’economia. Abbiamo lavorato per creare una segreteria apposita. Abbiamo dovuto analizzare i nuovi dicasteri per ridurre i consigli.
D: C’è chi ritiene però che i tempi si stia dilatando. E’ così? R: No. Noi stiamo tirando avanti abbastanza bene. I tempi sono quelli che possiamo tenere. Bergoglio ha chiesto che alla base del lavoro ci fossero le consultazioni. Per avere le risposte è passato un po’ di tempo, sì. Ma stiamo procedendo bene.
D: Non si possono negare ostacoli al cambiamento, fuori e dentro la Chiesa.
R: Io parlerei piuttosto di resistenze naturali. Nei cammini verso il cambiamento si incontrano sempre le persone che ritengono che non sia necessario mutare le cose, che è meglio lasciarle così come sono.
D: Le riforme annunciate fanno però fatica ad arrivare fino all’ultima parrocchia dove, per esempio i divorziati, hanno difficoltà ad avvicinarsi alla comunione.
R: E’ solo una questione di tempo. I messaggi del Papa riguardano i vescovi. Diciamo che sono un loro problema. Sono loro incaricati di portare il pensiero del Pontefice ai presbiteri. Però posso assicurare che la voce di Bergoglio arriva presto e forte. Non passa giorno che i media non parlino del Pontefice. Le sue parole risuonano. Ci sono migliaia di preti che ascoltano ogni giorno l’omelia di Santa Marta. La chiamata costante di Sua Santità a uscire fuori e andare nelle periferie sta arrivando profonda. E’ in atto un grande e importante cambiamento: ne sono certo.
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