Dal nostro inviato Fabio De Ponte
Bruxelles (Belgio), 23 apr.(LaPresse) – Raccogliere la disponibilità di mezzi da parte dei singoli Stati membri e poi decidere quello che è possibile fare. Sembra essere questo l’orientamento generale nella riunione del Consiglio Ue, ancora in corso. E’ quanto si apprende da fonti diplomatiche, secondo le quali resta 5mila il numero dei rifugiati da accogliere nell’Unione, una cifra già inserita nella bozza circolata alla vigilia del vertice, ma per distribuire i quali non sarebbe stato definito alcun meccanismo in grado di superare le regole di Dublino.
Una opzione potrebbe essere quella di assegnare i rifugiati al Paese al quale appartiene la nave che soccorre i migranti in mare. In questo caso, però, si corre il rischio di scoraggiare le operazioni di salvataggio e la disponibilità a mettere in campo mezzi. Il premier britannico David Cameron, in effetti, lo ha chiarito subito, arrivando al vertice: “Quello che offrirò oggi – ha annunciato – è una nave della marina reale, tre elicotteri e due navi per il controllo delle frontiere. Certamente – ha puntualizzato – sotto le giuste condizioni, che devono includere il fatto che le persone che soccorreremo siano portate nel Paese sicuro più vicino, vale a dire l’Italia, e che non possano venire a chiedere asilo nel Regno unito”.
Un altro dei punti in discussione è quello delle missioni destinate a combattere i trafficanti. Gli Stati membri pensano a missioni Csdp, cioè missioni di carattere militare. Ma mandato e regole di ingaggio sarebbero ancora tutti da definire. Proprio su questo punto potrebber essere il mandato all’Alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini.
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