Catania, 20 apr. (LaPresse/Reuters) – L’Unione europea pensa di raddoppiare le sue operazioni di soccorso e ricerca di migranti nel Mediterraneo, mentre vengono recuperati i primi corpi delle 900 persone che si teme siano morte nel peggior disastro di una carretta del mare diretta in Europa. Intanto, mentre proseguono le operazioni legate all’affondamento di una nave al largo della Libia, altre tre missioni hanno preso il via per salvare altre centinaia di migranti in pericolo. L’alto numero di vittime ha scioccato gli europei, dopo che la decisione dello scorso anno di ridurre le operazioni navali sembra aver aumentato i rischi che i migranti corrono, ma non il loro numero.
TUSK: GIOVEDI’ CONSIGLIO UE STRAORDINARIO. “La situazione nel Mediterraneo è drammatica. Non può continuare così”, ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, convocando un vertice straordinario per giovedì in cui discutere di come fermare i trafficanti di esseri umani e rafforzare i soccorsi per le vittime.
RENZI: SCHIAVITU’ E’ LA PAROLA GIUSTA. Il primo ministro Matteo Renzi ha paragonato il traffico di migranti nel Mediterraneo alla tratta degli schiavi dall’Africa del passato. “Quando diciamo che siamo in presenza di schiavitù, non stiamo usando questa parola sono perché fa effetto”, ha detto.
DA COMMISSIONE UE PIANO IN DIECI PUNTI. All’incontro a Lussemburgo, i leader dell’Ue hanno rispettato un minuto di silenzio in onore delle vittime dell’incidente. La Commissione ha presentato un piano in 10 punti per far fronte alla situazione, che includerebbe il raddoppiamento dei fondi a Triton, la missione navale Ue nel Mediterraneo. Anche in questo modo, però, l’operazione resterebbe più ridotta e meno finanziata della precedente Mare Nostrum, abbandonata lo scorso anno a causa dei costi e dei detrattori che sostenevano attirasse ancora più persone.
QUALI MISURE SENZA RIPERCUSSIONI? Le autorità europee stanno tentando di elaborare una politica che possa rispondere in modo più umano all’esodo di migranti che rischiano la vita in mare da Africa, Asia ed Europa, senza però aggravare la crisi incoraggiando le partenze. “Ricerca e salvataggio da soli non sono un proiettile d’argento. Organizzando solo quelle, i criminali che mettono a bordo i rifugiati manderanno ancora più barconi”, ha detto il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maiziere. Per la cancelliera tedesca Angela Merkel, oltre a combattere i trafficanti deve essere fatto di più per salvare le persone in mare”: Faremo tutto il possibile per evitare che altre vittime muoiano nella peggior agonia sulla soglia di casa nostra”.
ALLARME PER ALTRI TRE BARCONI. Sarebbero più di 900 i morti per il naufragio di ieri, quando il barcone carico di migranti è affondato. A fornire la stima un passeggero portato in salvo, ma non ci sono conferme. Anche il premier maltese, Joseph Muscat, ha fornito la stessa stima. Si tratterebbe, se confermato, della peggior tragedia che coinvolga migranti nella storia moderna. A La Valletta, a Malta, la Guardia costiera ha recuperato 24 cadaveri. Sono stati caricati sulla nave italiana Gregoretti e messi in bare, mentre i sopravvissuti osservavano dal ponte della barca. Ventotto persone salvate sono state portate dalla stessa barca nel porto di Catania. Intanto, Italia e Malta sono impegnate nei soccorsi ai migranti che viaggiavano su altri due barconi, che trasportavano circa 400 persone al largo della Libia. Centinaia di chilometri più a est, la Guardia costiera tenta di salvare le decine di migranti di un’altra nave, distrutta dopo essersi arenata sull’isola greca di Rodi. Le autorità greche hanno parlato di tre morti e 90 salvati. Immagini televisive hanno mostrato i sopravvissuti aggrappati ai rottami della nave, mentre i soccorritori li estraggono dall’acqua.
IL MEDITERRANEO COME UNA TOMBA: SEMPRE PIU’ MORTI. Se i numeri fossero confermati, sarebbero almeno 1.800 i migranti morti quest’anno nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni stima che 21mila persone siano riuscite ad arrivare sane e salve. Alla fine di aprile dello scorso anno, i morti erano meno di 100 sul totale di 26mila persone che erano partite. Il numero dei migranti che cercano di attraversare il Mediterraneo solitamente cresce in estate, quindi bisogna prevedere che nei prossimi mesi le cifre saliranno ancora. Lo scorso anno, in totale 174mila persone sono arrivate sulle coste europee, 3.200 sono morte.
LIBIA: IL PAESE PIU’ INSTABILE. Secondo l’Oim sarebbero centinaia di migliaia le persone che programmano di tentare di partire dalla Libia verso l’Ue. Il Paese è sfaldato e privo di un governo centrale, mentre due governi rivali sono in competizione e incapaci di politiche con cui fermare il traffico di persone. Renzi ha detto che una operazione militare in Libia non è tra le possibilità, mentre il premier maltese Muscat ha chiesto all’Onu di inviare una forza incaricata di contrastare i trafficanti.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
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